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"Lady Diana è morta con quella convinzione": risarcito l'ex segretario

La Bbc si è scusata con Patrick Jephson, il segretario di Lady Diana coinvolto da Martin Bashir nell’intrigo dell’intervista del 1995

"Lady Diana è morta con quella convinzione": risarcito l'ex segretario

L’intervista che Lady Diana concesse al programma della Bbc Panorama rappresentò una vera e propria “sliding door” nella sua vita. In un certo senso potremmo dire che ne decise il destino. La principessa venne coinvolta in un intrigo che faceva leva sulle sue fragilità, in particolare sull’opprimente sensazione, ai limiti della paranoia, di sentirsi sola contro tutti, circondata dal pericolo. Diana pagò il prezzo più alto, ma non fu la sola a essere coinvolta in quell’ambiziosa macchinazione. Anche il suo segretario personale, Patrick Jephson, si ritrovò nell’occhio del ciclone e solo ora, a 27anni di distanza, arrivano per lui le scuse e il risarcimento della Bbc.

Scuse “senza riserve”

Se Lady Diana non si fosse sentita braccata, se non avesse ceduto all’istinto, ma si fosse fermata a riflettere sulle (false) prove che Martin Bashir le presentò pur di spingerla a concedere l’intervista, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma la storia non si fa con i “se” e Bashir riuscì a organizzare un piano che non lasciava nulla al caso, ricostruito dall’inchiesta del 2021 condotta da Lord Dyson. Mostrò a Diana un documento in cui si attestava che la tata dei suoi figli, Tiggy Legge-Bourke, aveva avuto un aborto e convinse la principessa che il bimbo mai nato era del principe Carlo. Per rendere l’inganno ancora più credibile fece vedere alla principessa delle ricevute in cui era scritto nero su bianco che l’intelligence britannica aveva pagato il suo staff per spiarla e ottenere informazioni riservate.

Una colossale bugia, ma Diana non era abbastanza forte e smaliziata da intuire subito la manipolazione ordita ai suoi danni. Tra le persone che, secondo i documenti falsi, avevano ricevuto un compenso dai servizi segreti c’era persino il nome del suo segretario personale, Patrick Jephson. Per la principessa deve essere stato un brutto colpo. Jephson, però, era totalmente estraneo alla vicenda. Non aveva tradito Lady Diana, ma solo a 27 anni di distanza la verità è venuta a galla. Lo scorso 17 marzo la Bbc si è scusata “senza riserve” con l’uomo garantendo il risarcimento per quello che lo stesso Jephson ha definito “un doloroso episodio”.

Riparare le offese

“La Bbc accetta e riconosce il serio danno causato al comandante Jephson dalle circostanze in cui è stata ottenuta l’intervista del 1995 con Diana, principessa del Galles e che sono diventate evidenti a seguito del rapporto Dyson”, scrive l’emittente in una nota ufficiale. La notizia è stata subito commentata su Twitter dal fratello della principessa, Charles Spencer: “Il giusto risultato-spaventoso ciò che Patrick Jephson ha dovuto passare in conseguenza di un ‘giornalismo’ grottesco. Terribile anche che tutto ciò sia stato insabbiato per così tanto tempo dalla Bbc…”.

Anche Patrick Jephson ha risposto alle scuse su Wales Online: “Dopo più di 25 anni è un sollievo giungere finalmente a una conclusione di questo doloroso episodio. Sono grato a Lord Dyson e ai giornalisti la cui tenacia ha portato alla luce la verità”. L’ex segretario della principessa ha deciso che donerà il risarcimento, che secondo il Timessarebbe di 100mila sterline, a una delle charity di cui Lady Diana era madrina: “Non vedo l’ora di donare il risarcimento ricevuto a Ty Hafan, l’ospedale per bambini nel Galles, in memoria della defunta Diana”.

Per Patrick Jephson non sono stati anni facili. Ha lavorato per Lady Diana 8 anni, dal 1988 al 1996 e ha presentato le sue dimissioni dopo l’intervista alla Bbc. Al Daily Mail ha raccontato: Per gran parte dei precedenti 8 anni sono stato convinto del fatto che il modo migliore che avevo per servire la Regina fosse fare un buon lavoro al servizio della principessa. Ma combattere accanto a lei battaglie legali contro il marito entrava in conflitto con il desiderio espresso dalla Regina. Per me fu l’ultima goccia. Nel gennaio 1996 rassegnai le dimissioni e seguì un incontro di addio profondamente imbarazzante con la principessa Diana".

Jephson ha un’idea ben precisa anche sulla famosa intervista: “Nulla mi ha mai persuaso che…sia stata per lei niente altro che un disastro”. Purtroppo le scuse e il risarcimento non possono cambiare ciò che è stato. Non si può tornare indietro e nel tempo e cancellare le bugie che hanno impresso un segno indelebile su molte esistenze. Prima fra tutte quella della principessa del Galles.

Come ha titolato il Daily Mail: “Diana è morta credendo che il suo leale collaboratore Patrick Jephson l’avesse tradita”.

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