Guerra in Ucraina

"Contenimento della Russia...". Accesa un'altra miccia: cosa può succedere

Prima di Pasqua il Parlamento della Finlandia presenterà un libro bianco per valutare pro e contro a un'eventuale adesione alla Nato. La mossa di Helsinki come contenimento collettivo per arginare la Russia

"Contenimento della Russia...". Accesa un'altra miccia: cosa può succedere

Da un lato la guerra in Ucraina fatta di bombe, missili e offensive; dall'altro il testa a testa a distanza tra la Russia e l'Occidente, inteso come blocco costituito da Unione europea e Stati Uniti. In mezzo a questi due estremi troviamo tuttavia un terzo fronte – se così possiamo definirlo – che potrebbe contribuire ad alimentare l'escalation. Ebbene, la miccia numero tre riguarda il possibile ingresso della Finlandia nella Nato.

La Finlandia e la Nato

Dal punto di vista geografico, la Finlandia condivide con la Russia 1.340 chilometri di confini. Sul piano geopolitico, almeno per il momento, Helsinki risulta non essere militarmente alleata. Eppure, dallo scorso 24 febbraio a oggi, ovvero da quando è iniziata l'operazione militare di Mosca in Ucraina, il Paese nordico ha iniziato a ragionare sul proprio futuro. Anche perché il Cremlino ha lanciato un paio di avvertimenti verbali a Finlandia e Svezia, parlando di "gravi conseguenze militari e politiche che richiederebbero al nostro Paese di adottare misure reciproche" di fronte all'eventuale adesione dei due Paesi all'Alleanza Atlantica.

Nessuno, a dire il vero, a Helsinki e dintorni avrebbe mai potuto immaginare di tornare alla mente a 80 anni fa. Quando, a cavallo tra il 1939 e il 1940, l'allora Unione Sovietica invase il territorio finlandese rosicchiandone, alla fine delle ostilità, un 10% abbondante e provocando circa 70mila morti e 400mila deportati. Come ha sottolineato il Corsera, la vicenda ucraina ha smosso la coscienza della Finlandia e acceso i riflettori su una questione esistenziale che potrebbe concretizzarsi con una svolta senza precedenti nella dottrina di sicurezza del Paese stesso.

Effetto domino

La Finlandia fa parte dell'Unione europea dal 1995 ma non è un membro Nato. È stato neutrale per tutta la Guerra Fredda e, in quegli anni complicati, ha mantenuto buoni rapporti tanto con l'Occidente quando con Mosca. Il presente sembra tuttavia non dare più la possibilità al governo finlandese di restare in una simile posizione. L'ultimo affronto russo nei confronti di Helsinki riguarda il sospetto sconfinamento di un velivolo nei cieli finlandesi. La mattina dell'8 aprile un aereo della flotta governativa russa è stato sospettato di aver violato lo spazio aereo finlandese nel Golfo di Finlandia, al largo di Porvoo. Secondo il Ministero della Difesa finlandese, la presunta violazione da parte di un Il-96-300 sarebbe durata tre minuti.

Prima di Pasqua il Parlamento finlandese presenterà un libro bianco per valutare pro e contro a un'eventuale adesione alla Nato. La sensazione, a giudicare dai sondaggi e dalle dichiarazioni di alcuni politici del Paese, è che l'esecutivo guidato da Sanna Marin possa dare il suo via libera addirittura prima del vertice Nato in programma a giugno in quel di Madrid.

"La base dei rapporti di buon vicinato con Mosca è saltata in una notte", ha spiegato Mika Altola, dell’Istituto finlandese per gli Affari internazionali. Insomma, i tempi nei quali un’adesione alla Nato veniva considerata una perdita dell’identità nazionale sono finiti. "Oggi c’è una nuova comprensione: la Finlandia dev’essere parte del contenimento collettivo della Russia", ha aggiunto Altola. Va da sé che un'eventuale avvicinamento di Helsinki verso la Nato potrebbe creare una sorta di effetto domino.

Anche la Svezia, infatti, sta ragionando sul da farsi. Resta solo da capire quale sarà l'eventuale reazione della Russia: indifferenza o fuoco e fiamme?

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