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Kim non si ferma: lanciato un altro missile

Pyongyang ha effettuato il 15esimo lancio di un missile da inizio anno e solo tre giorni dopo un altro lancio: ecco perché gli avvertimenti di Kim Jong-un non sono soltanto un'esercitazione balistica

Kim non si ferma: lanciato un altro missile

La Corea del Nord l'ha rifatto: un altro missile è stato lanciato in direzione del Mar di Giappone e molto probabilmente proviene direttamente da un sottomarino. Lo hanno reso noto le forze armate della Corea del Sud anche se non è stata ancora specificata quale fosse l'esatta traiettoria. Questo lancio è l'ennesimo dopo sole 72 ore da quello di un altro missile e crea sempre più preoccupazione perché questa tipologia di test va avanti ormai senza sosta da molte settimane. Ad oggi, infatti, sarebbero già 15 i lanci di missili balistici da inizio anno: il timore sempre più forte è che Pyongyang possa fare la stessa cosa anche con alcune testate nucleari.

Il lancio di mercoledì

Poche ore prima, gli Stati Uniti avevano messo in guardia sul fatto che Kim Jong-un riprendesse a fare test nucleari. "I nostri militari hanno rilevato intorno alle 14.07 (ora locale) che un missile balistico a corto raggio, presumibilmente un Slbm, è stato lanciato dal mare al largo di Sinpo, South Hamgyong", ha scritto in una nota lo Stato Maggiore dell'esercito della Corea del Sud. La guardia costiera giapponese, sottolineando le informazioni del proprio ministero della Difesa, ha sottolineato come fosse molto valida l'ipotesi del "missile balistico" e ha avvertito le navi presenti nell'area di prestare "la massima attenzione". Come ci siamo occupati su InsideOver, cronologicamente, nella giornata ci mercoledì era stato lanciato il 14esimo missile dall'inizio del 2022. Secondo quanto trapelato dal Comando congiunto sudcoreano, il missile avrebbe percorso ben 470 chilometri sorvolando il Mar del Giappone ad un'altezza dal suolo di ben 780 chilometri. I particolari dell'operazione li ha forniti Tokyo aggiungendo che questo missile aveva una velocità "undici volte superiore al muro del suono (Mach 11)".

Quali sono i reali pericoli

Kim Jong-un potrebbe avere due obiettivi per continuare a "provocare", di continuo, soprattutto gli Stati Uniti: da un lato migliorare i programmi relativi ai missili con una sempre crescente escalation, dall'altro fare pressioni su Washington per le trattative che riguardano il nucleare. Come abbiamo detto prima, non è campata in aria l'ipotesi che il prossimo test riguardi proprio una testata nucleare, e questo diventa motivo di preoccupazione non soltanto per l'area geografica ma per il mondo intero.

Gli avvertimenti di Kim

15 missili in pochi mesi sono tanti, vanno al di là mero significato di "esercitazione": a fine marzo la tensione era già alle stelle con il lancio di missili a corto raggio da parte di Pyongyang. L'interlocutore primario di questi lanci restano gli Stati Uniti, che al momento sono concentrati sul dossier ucraino. "Business as usual", cioé tutto come al solito, e poi le dichiarazioni di Biden che gettavano acqua sul fuoco. "Abbiamo appreso che non è cambiato molto", aveva dichiarato il leader americano durante un incontro con la stampa in Ohio. "È pratica comune per la Corea del Nord testare vari sistemi missilistici. Non rispondiamo a tutti i tipi di test", aveva poi aggiunto un importante membro dell’amministrazione statunitense. Washington, in quel caso, aveva scelto la linea morbida.

Scarsi segnali anche lo scorso 25 aprile, in occasione della parata militare a Pyongyang, quando Kim Jong-un aveva dichiarato di voler sviluppare le sue forze nucleari "alla massima velocità possibile", sottolineando come la deterrenza atomica non fosse più sufficiente e ipotizzando l'uso degli arsenali se fossero minacciati gli "interessi fondamentali" nazionali. Segnali e avvertimenti fondamentali per Pyongyang che spera di attirare l'attenzione dell'America per riportarla a un tavolo negoziale dopo la distensione arrivata durante la presidenza Trump.

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