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La crisi della Cnn (orfana Trump): colpita da #MeToo e dall'indagine sui Cuomo

Non c'è pace per la Cnn: dopo le dimissioni a sorpresa di Jeff Zucker, si è dimessa anche la direttrice del marketing e della comunicazione, Allison Gollust. E Chris Cuomo vuole un risarcimento di 60 milioni di dollari dalla rete

La crisi della Cnn (orfana Trump): colpita da #MeToo e dall'indagine sui Cuomo

La Cnn vive un momento di grande difficoltà e profonda crisi, tra ascolti in calo, scandali e un delicato passaggio di proprietà. Martedì, infatti, il capo della comunicazione e del marketing, Allison Gollust, si è dimessa dopo che il suo capo - e amante - Jeff Zucker se n'è andato due settimane fa per non aver rivelato ufficialmente la loro relazione contro le regole interne dell'azienda, seppur perfettamente consenziente e nota a tutti. Follie del #MeToo. Il terremoto che ha sconvolto l'organigramma e gettato nel caos l'emittente è un contraccolpo dell'indagine interna sui fratelli Cuomo, come ha spiegato in una nota il Ceo Jason Kilar: "L'indagine ha rilevato violazioni delle politiche aziendali da parte di Jeff Zucker, Allison Gollust e Chris Cuomo". Immediata la replica di Gollust, che ha accusato Kilar di aver gestito malamente la situazione:"La dichiarazione di WarnerMedia è un tentativo di vendicarsi contro di me e cambiare la narrativa dei media sulla scia della loro disastrosa gestione delle ultime due settimane".

L'indagine sui Cuomo fa precipitare la Cnn nel caos

Come già sottolineato dal Giornale.it, lo scorso dicembre l'emittente aveva licenziato con effetto immediato il suo giornalista di punta, Chris Cuomo. Il network statunitense si era rivolto ad uno studio legale esterno, Cravath, per valutare il ruolo svolto dal noto anchorman nella difesa del fratello Andrew dalle accuse di aver molestato, quando era governatore di New York, una decina di dipendenti (accuse nel frattempo decadute). Dalle carte dell'inchiesta è emerso il ruolo decisivo del fratello nella strategia comunicativa dell'ex governatore dimessosi lo scorso agosto, elemento che ha portato la Cnn a licenziare il suo anchorman più noto. A quel punto Chris Cuomo ha ferocemente contestato i termini del suo licenziamento dall'emittente, la quale si è rifiutata di pagare la liquidazione del conduttore nonché di onorare il resto del suo contratto, contestando allo stesso Cuomo una condotta non etica. A quel punto gli avvocati del giornalista hanno tirato in ballo proprio la relazione "segreta" fra Zucker e Gollust. Una ripicca fra vecchi (ex) amici. Motivo? Zucker, scoperta la condotta a suo dire non propriamente professionale di Cuomo, a un certo punto ha deciso di non difenderlo più.

E pensare che il legame tra Zucker, Gollust e Chris Cuomo – così come Andrew Cuomo, che si è dimesso da governatore lo scorso agosto – era profondo e radicato. Zucker aveva incontrato Gollust alla Nbc, quando lavorava per "Today" e lui ne era il produttore esecutivo a 26 anni. Mentre scalava le posizioni aziendali, diventando infine amministratore delegato di NBCUniversal, la coppia ha continuato a lavorare a stretto contatto. Nel 2012 Gollust è diventata direttrice delle comunicazioni del governatore Andrew Cuomo. Pochi mesi dopo, nel gennaio 2013, la Cnn ha assunto Zucker. Il mese successivo, Gollust ha lasciato Cuomo e per unirsi al suo ex capo come capo delle comunicazioni della rete. Ora Chris Cuomo, come riportato dal New York Post, intende chiedere a Cnn 60 milioni di dollari per il suo licenziamento, che lui definisce "ingiusto" che lo ha "umiliato e rovinato la sua carriera".

Futuro incerto e nuove accuse contro Chirs Cuomo

A proposito di Cuomo, emergono inoltre nuove indiscrezioni sulle accuse di molestie sessuali contro il giornalista anti-Trump che risalirebbero ai tempi della Abc news. Secondo il New York Times, il celebre anchorman avrebbe cercato di dissuadere la donna che lo accusava dal farsi avanti mentre la Cnn supportava mediaticamente il movimento #MeToo, con il presentatore in prima linea. Fosse vero, nota The Hill, si tratterebbe di una gravissima violazione della deontologia e dell'etica professionale. E per fortuna che il "sessista" era il cattivissimo Donald Trump. Lo scandalo che ha investito i vertici dell'emittente non poteva arrivare in un momento peggiore e di incertezza per il futurio. Secondo il New York Times, infatti, la brusca partenza di Zucker "ha gettato nel caos il futuro" della rete, proprio mentre era pronta "a introdurre un servizio di streaming molto atteso" e passare "sotto la nuova proprietà aziendale". E nel momento in cui l'ex Cuomo spera di spillare milioni di dollari alla rete grazie al suo team di avvocati agguerritissimo, i dipendenti si chiedono se, senza Zucker al timone, i futuri proprietari della rete - Discovery Inc - cambieranno la linea editoriale della Cnn.

Nel futuro della rete più seguita dai liberal, insomma, sembrano esserci più incertezze che sicurezze.

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