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"Forniture all'Italia attraverso Tarvisio a zero": l'allarme Eni sul gas russo

Gazprom ha comunicato di non poter confermare la consegna dei volumi di gas richiesti per oggi attraverso il punto di ingresso di Tarvisio. L'Eni: "Stiamo lavorando per verificare con Gazprom per riattivare i flussi"

"Forniture all'Italia attraverso Tarvisio a zero": l'allarme Eni sul gas russo

"Oggi i flussi di gas russo destinati a Eni attraverso il punto di ingresso di Tarvisio saranno nulli". Lo ha annunciato Eni pubblicando un breve comunicato sul proprio sito e spiegando che verrano forniti ulteriori aggiornamenti quando le forniture saranno ristabilite. Il motivo dell'inconveniente sarebbe da ricercare nell'impossibilità di Gazprom di consegnare i volumi di gas richiesto attraverso l'Austria. Il grande gioco energetico è ormai entrato nel vivo, tra le conseguenze dell'incidente che ha coinvolto Nord Stream 1 e 2 e l'inaugurazione da parte dell'Ue di un nuovo gasdotto tra Grecia e Bulgaria.

Il comunicato Eni

Gazprom ha fatto sapere che, nella giornata di oggi, primo ottobre, invierà 41,7 milioni di metri cubi di gas in Europa attraverso l'Ucraina, contro i 43,7 mcm annunciati precedentemente. Allo stesso tempo, il colosso energetico russo ha affermato di aver iniziato a valutare le soluzioni per rendere nuovamente operativi i gasdotti danneggiati Nord Stream 1 e 2, che hanno registrato nei giorni scorsi diverse falle, considerate come il risultato di atti di sabotaggio.

Per quanto riguarda l'Italia, la nota diffusa da Eni parla chiaro. "Gazprom ha comunicato di non poter confermare la consegna dei volumi di gas richiesti per oggi a causa della dichiarata impossibilità di trasportare il gas attraverso l'Austria. Oggi, pertanto, i flussi di gas russo destinati a Eni attraverso il punto di ingresso di Tarvisio saranno nulli", si legge nel comunicato.

"A partire da oggi Gazprom non sta più consegnando il gas ad Eni poiché, stando alle sue comunicazioni, non sarebbe in grado di ottemperare agli obblighi necessari per ottenere il servizio di dispacciamento di gas in Austria dove dovrebbe consegnarlo", ha dichiarato all'Ansa un portavoce dell'Eni. "Ci risulta però che l'Austria stia continuando a ricevere gas al punto di consegna al confine Slovacchia/Austria. Stiamo lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile riattivare i flussi verso l'Italia", ha aggiunto la fonte.

La guerra del gas entra nel vivo?

Le forniture di gas russo all'Italia attraverso il Tarvisio ridotte a zero non sono l'unico effetto delle mosse di Gazprom. La società russa ha infatti tagliato anche le forniture di gas naturale alla Moldova di circa il 30%. Lo ha riportato Reuters citando il direttore della società di gas Moldovagaz, Vadim Ceban. Il vice primo ministro moldavo Andrei Spinu ha affermato che Gazprom aveva avvertito la Moldova della riduzione delle forniture.

Spinu ha specificato che dietro alla riduzione del gas c'erano problemi tecnici e che il Paese avrebbe chiesto a Gazprom di aumentare le forniture. "Il motivo della riduzione della fornitura di gas è stato spiegato da Gazprom troppo tardi", ha detto il vice primo ministro in una conferenza stampa, evidenziando che i problemi tecnici non possono essere considerati un "motivo oggettivo".

Altri Paesi potrebbero presto fare i conti con disagi simili. Anche perché, mentre Gazprom taglia o riduce momentaneamente le sue esportazioni di gas, in sottofondo pesano come macigni due eventi non certo irrilevanti. Mentre nel Mar Baltico continua a tenere banco il misterioso danneggiamento di Nord Stream 1 e 2, nell'Europa orientale è stato appena inaugurato un nuovo gasdotto che collegherà Bulgaria e Grecia.

Quest'ultimo, secondo la versione offerta da Bruxelles, contribuirà a ridurre la dipendenza dell'Europa sudorientale dal gas russo e a rafforzare la sicurezza energetica.

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