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"I miei studenti neri prendono voti più bassi": licenziata dalla Georgetown

La docente della Georgetown Law School Sandra Sellers è stata licenziata per aver confessato, a un collega, di essere angosciata perché i suoi alunni di colore avevano i voti più bassi

"I miei studenti neri prendono voti più bassi": licenziata dalla Georgetown

Il politicamente corretto si abbatte anche sulla Georgetown University. Sandra Sellers è una stimata professoressa della prestigiosa Georgetown Law School di Washington, Dc o, perlomeno, lo era: la docente, infatti, dopo 20 anni di onorata carriera, è stata licenziata nei giorni scorsi dall'ateneo con l'accusa infamante di razzismo. Ma la sua vicenda - grottesca, assurda - ci racconta il clima di isteria e fondamentalismo ideologico che la cancel culture ultra-progressista e il politicamente corretto stanno generando nel Paese e in tutto l'Occidente. Che cosa ha combinato Sandra Sellers per essere tacciata di razzismo e allontanata bruscamente dalla Georgetown University? Come racconta the National Review, in quella che credeva fosse una conversazione privata con un collega membro della facoltà dopo una lezione a distanza, Sellers si è sfogata parlando delle prestazioni scolastiche di un suo studente di colore: "Sai cosa? Odio dirlo, finisco per avere questa angoscia ogni semestre, che molti dei miei con i risultati più bassi sono neri. Succede quasi ogni semestre".

Georgetown: la vicenda della docente licenziata

All'insaputa dei docenti, la conversazione era ancora in fase di registrazione ed è stata caricata nel database. Apriti cielo! Poche settimane dopo, la Georgetown Black Law Students Association che riunisce gli studenti di colore, è venuta a conoscenza delle esternazioni della professoressa e ne ha chiesto immediatamente le dimissioni. "Queste dichiarazioni razziste - ha denunciato - rivelano non solo le convinzioni di Sellers sugli studenti neri nelle sue classi, ma anche come i suoi pensieri razzisti si sono tradotti in azioni razziste. Il pregiudizio della professoressa Sellers ha avuto un impatto storico sui voti degli studenti neri nelle sue classi, secondo le sue stesse parole". E se la professoressa, come nota proprio the National Review, avesse semplicemente detto quella che era davvero la sua esperienza?

Althea Nagai del Centro per le pari opportunità ha trascorso anni a studiare le disparità razziali nelle ammissioni degli studenti alle scuole di legge. Ha preso in esame la facoltà di giurisprudenza presso l'Università dell'Oklahoma, l'Università del Wisconsin, l'Università del Nebraska, l'Università dello Utah, l'Università dell'Arizona, l'Arizona State University e l'Università del Michigan. Ognuna di queste scuole di diritto ha ammesso che i candidati di colore erano significativamente meno qualificati rispetto ai candidati bianchi, in media. Perché dovrebbe dunque essere razzismo, quella della docente, che ha semplicemente riportato - in maniera privata peraltro - ciò che lei ha potuto notare? Ciò non significa che questo discorso abbia una valenza scientifica o altro, anzi: ma era una sua personale esperienza e riflessione che ha banalmente riportato a un collega. Niente da fare: le scuse della professoressa non sono bastate e per lei è scattato il licenziamento in tronconto.

Bill Treanor, il preside della facoltà di giurisprudenza, ha definito la conversazione "riprovevole", aggiungendo che la "chiusura e le indagini" non è affatto conclusa. A rischiare, infatti, è anche il docente che stava parlando con Sellers.

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