Guerra in Ucraina

Incendio a Mariupol e raid a Odessa: lo Zar martella il fronte sud

I russi colpiscono il fronte meridionale dell'Ucraina. Un missile ha danneggiato una chiesa a Odessa provocando morti e feriti. Nuovi bombardamenti sull'acciaieria Azovstal di Mariupol

Incendio a Mariupol e raid a Odessa: lo Zar martella il fronte sud

Un doppio attacco russo, avvenuto a distanza ravvicinata, ha scosso il fronte meridionale dell'Ucraina. Prima è stato annunciato un nuovo bombardamento su Mariupol, in particolare su quel che resta dell'acciaieria Azovstal, poi un attacco missilistico diretto contro la città di Odessa.

Bombe su Mariupol

Un fumo nero si è alzato dallo stabilimento Azovstal, dove è scoppiato un incendio visibile da tutta Mariupol in seguito ad una serie di bombe sganciate dalle forze del Cremlino sulla struttura. Lo ha reso noto il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar Kalyna su Telegram, secondo quanto riportato dall'Ukrainska Pravda. "I difensori ucraini del reggimento Azov sono vivi, ma vengono bombardati", ha precisato il militare.

Ricordiamo che per la giornata di oggi era prevista l'evacuazione dei civili rimasti asserragliati nei tunnel sotterranei dell'acciaieria. I bus avrebbero dovuto arrivate al punto di prelievo dei superstiti alle ore 7 locali, le 6 in Italia, ma la situazione è andata per le lunghe. In un secondo momento il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha detto che era "molto difficile" procedere con il processo di evacuazione, e che tutto sarebbe dipeso dai russi.

"Il processo di evacuazione sta avvenendo a livello molto alto, con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la vice premier Iryna Vereshchuk. Voglio però sottolinearlo: è molto difficile", ha spiegato il sindaco, come riportato dalla Cnn. Per quanto riguarda i militari asserragliati nell'impianto, la loro evacuazione "è una procedura separata con un processo di negoziato separato", ha aggiunto lo stesso Boichenko. Il pomeriggio è volato e in serata, dal cielo, sono scese nuove bombe.

Un combattente ucraino a Mariupol ha affermato che fino a 200 civili sarebbero rimasti intrappolati all'interno dei bunker delle acciaierie Azovstal, nonostante l'operazione di evacuazione guidata dalle Nazioni Unite. Palamar ha detto a Reuters che i suoi uomini potevano sentire le voci delle persone intrappolate nei bunker del vasto complesso industriale. Il vice comandante ha parlato di donne, bambini e anziani e specificato che le forze ucraine non avrebbero l'attrezzatura meccanizzata necessaria per rimuovere le macerie. "Stavamo progettando di demolire i bunker, il cui ingresso è bloccato, ma per tutta la notte fino a lunedì l'artiglieria russa ha sparato. Tutto il giorno oggi l'aviazione ha sganciato bombe", ha detto Palamar.

Missili su Odessa

Poco dopo l'allarme su Mariupol i riflettori si sono accesi su Odessa, colpita da un attacco missilistico russo. Lo ha annunciato su Telegram il capo dell'amministrazione militare locale, Maksym Marchenko, riferendo di "morti e feriti" senza però fornire dettagli. Stando ad alcune indiscrezioni tra le vittime ci sarebbe un ragazzo di 13 anni.

Secondo Interfax Ucraina il raid ha danneggiato un edificio religioso, una chiesa ortodossa vicina all'aeroporto, anche se sarebbe stato lanciato contro una non meglio specificata infrastruttura. La città portuale è attualmente sotto prolungato coprifuoco, che vede solo i soldati autorizzati a lasciare le proprie case.

Le autorità temevano possibili azioni di provocatori russi, in quanto oggi ricorre l'anniversario della strage alla casa dei sindacati che ha visto la morte di 48 attivisti filo-russi nel 2014.

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