"Invadiamo anche questi Paesi...": la proposta choc del deputato russo

Il deputato del partito comunista di Mosca, Sergei Savostyanov, ha minacciato l'invasione di Polonia, Paesi Baltici, Moldavia e Kazakistan da parte della Russia: ecco cosa può succedere

"Invadiamo anche questi Paesi...": la proposta choc del deputato russo

Piccoli Putin crescono: non basta l'offensiva gratutita dello zar russo nei confronti dell'Ucraina che sta provocando un bagno di sangue. All'interno dell'assemblea russa, infatti, c'è chi vorrebbe invadere anche tanti altri Paesi. "La Russia potrebbe condurre un'offensiva su vasta scala contro la Polonia, i Paesi baltici, la Moldavia e il Kazakistan come parte di un'operazione militare speciale globale su smilitarizzazione e denazificazione", ha affermato Sergei Savostyanov, deputato del partito comunista della città di Mosca.

"Operazione militare"

È chiaro che ogni membro dell'assemblea russa, se parla, lo fa con cognizione di causa. Che sia una provocazione o meno, il timore che ci sia un "disegno" più grande rispetto all'invasione dell'Ucraina mette paura all'Occidente e soprattutto ai Paesi sopra menzionati, già comunque spaventati per aver il nemico come vicino di casa. Intanto, Mykhailo Podolyak, capo negoziatore dell'Ucraina e consigliere del presidente Zelensky, ha risposto con un tweet all'affermazione di Savostyanov. "Tutto è appena iniziato. Ci sarà molto sangue europeo secondo i russi". Le parole di Savostyanov e il documento che riporta le sue affermazioni sono state rilanciate da alcuni media russi e bielorussi tra cui Ura.ru, agenzia di stampa online russa. L’articolo riporta una parte del testo redatto dal deputato russo in cui sottolinea che "la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina" potranno garantire una "sicurezza sostenibile per i popoli dell’Ucraina, della Russia e di tutta l’Europa". Però, per un processo più completo che possa garantire la sicurezza della Federazione Russa, oltre all’Ucraina, "ritengo opportuno includere gli Stati baltici (Lituania, Lettonia, Estonia), Polonia, Moldova e Kazakistan nella zona di denazificazione e smilitarizzazione". Insomma, il deputato ha le idee chiare.

La paura della Polonia

Come abbiamo visto sul Giornale.it, a questo punto, quella della Polonia non sarebbe soltanto una sindrome che ricorda la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. La paura che si possa ricominciare daccapo è molto forte tra i cittadini che passeggiano per le vie del centro storico. "E se la distruggessero di nuovo? Mai fidarsi dei russi", che prima liberarono ma poi sovietizzarono Varsavia. In tal senso, è stata molto importante e significativa la visita di Biden che al Castello Reale di Varsavia ha affermato come sia necessario prepararsi a una lunga battaglia per la libertà, l"'Ucraina è in prima linea in questa battaglia e noi siamo con il popolo ucraino".

Il timore della Moldavia

Un'altra nazione fragile, che ha paura, è la Moldavia. Un paio di settimane fa, ministro degli Esteri della nazione, Nicu Popescu, ha manifestato tutta la preoccupazione e impotenza del Paese più povero d'Europa. "Siamo in crisi e troppo deboli per alzare la voce, l'Europa ci aiuti". Come abbiamo scritto sul nostro Giornale, centinaia di migliaia di profughi sono già stati accolti e oltre la metà di essi rimarrà nel Paese con tutte le conseguenze del caso. "La Moldavia - aggiunge Popescu - è uno stato neutrale. La sua neutralità militare è sancita dalla Costituzione e ci aspettiamo che tutti rispettino questo status".

Neanche Kazakistan e Repubbliche Baltiche, da adesso, possono dormire sonni tranquilli: le prime avvisaglie che forse le parole del deputato di Putin non siano campate in aria si sono avute in Estonia, dove lo zar russo ha sguinzagliato alcuni agenti della sua intelligence per cercare di reclutare nuove spie al servizio del Cremlino che possano tornare utili per il conflitto ucraino. In caso di rifiuto, si viene minacciati e "incolpati" di aver rinunciato alla missione.

Il governo estone ha subìto preso le contromisure avvisando la cittadinanza di segnalare i tentativi dell'intelligence russa/bielorussa di reclutare e stabilire contatti. "È meglio che tu venga da noi prima con queste informazioni, prima che veniamo noi da te".

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