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"Ho saltato il recinto e salvato i miei figli". Il racconto choc sulla strage in Texas

Una madre è riuscita a correre verso la scuola elementare dove c'erano i suoi due figli, ha saltato la recinzione e li ha messi in salvo, nonostante la polizia avesse tentato di fermarla

"Ho saltato il recinto e salvato i miei figli". Il racconto choc sulla strage in Texas

Angela Rose Gomez, che lavora come manager in una fattoria, è stata definita una madre coraggio dopo che ha saltato il recinto ed è corsa a salvare i suoi figli. Oggi andranno a farle visita il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la first lady. A loro chiederà che venga fatta giustizia per quei 19 bambini e quelle due insegnanti che sono morti nella strage alla Robb elementary school di Uvalde in Texas, per mano del 18enne Salvador Ramos.

“I poliziotti potranno tornare a casa dai figli, noi no” è il grido lanciato dai genitori che in quel tragico attacco hanno perso i loro bambini. Quando ha saputo cosa stava accadendo alla scuola elementare frequentata dai suoi due figli, la Gomez è subito salita a bordo della sua auto e ha guidato fino alla struttura scolastica, distante una settantina di chilometri, per arrivare all’edificio nel minor tempo possibile. Quando è giunta ha visto decine di poliziotti fermi davanti all’edificio, coma da lei stessa raccontato al Wall Street Journal: “Non facevano niente, se ne stavano fuori, senza entrare, senza andare da nessuna parte”.

La risposta degli agenti ai genitori

Insieme ad altre madri ha chiesto agli agenti di intervenire ma è stato risposto loro che non potevano se continuavano a intromettersi. La Gomez è stata perfino arrestata perché stava intralciando il lavoro della polizia, ma poco dopo è stata rilasciata grazie a un amico poliziotto intervenuto in sua difesa. La donna non si era però lasciata intimorire e, una volta allontanatasi dagli altri genitori presenti, è corsa in direzione della scuola e ha saltato la recinzione.

Un padre che aveva provato a fare la stessa cosa era stato fermato con dello spray al peperoncino. Impresa invece riuscita alla Gomez che, entrata nell’edificio, ha recuperato i suoi due figli e li ha condotti all’esterno, sani e salvi. Tra l’irruzione del folle omicida nella scuola e la sua morte per mano della polizia c’è un’ora e venti minuti di blocco, nonostante il protocollo di sicurezza esistente.

Un buco di un'ora e 20minuti

Come ricostruito dalla stampa americana e dalla polizia, il 18enne ha sparato alla nonna ed è poi salito sul pickup Ford e alle 11,28 ha abbattuto una barriera in prossimità della scuola elementare frequentata soprattutto da bambini ispanici. L’omicida ha quindi sparato, ferendole, a due persone incontrate lungo la strada, utilizzando il suo fucile AR-15. Erano le 11,33 quando Ramos è entrato nella struttura attraverso una porta sul retro che era stata lasciata aperta. Si è poi fermato davanti alle aule 111 e 112, tra loro comunicanti. Irma Garcia, insegnante e madre di quattro figli, stava guardando con i bambini un film della Disney, 'Lilo & Stitch', e quando è uscita nel corridoio per vedere cosa stava succedendo, non ha fatto in tempo a rientrare in aula per mettere in salvo la classe. Il killer le ha ordinato di rientrare e l’ha subito freddata.

Sono un centinaio i colpi sparati in pochi minuti. Se i poliziotti avessero fatto irruzione subito con ogni probabilità qualche bambino si sarebbe potuto salvare, ma questo non si può sapere con certezza. Si sa invece che i poliziotti, diciannove, hanno aspettato l’arrivo degli agenti speciali della Patrol Border, che sono giunti alla fine di un viaggio lungo quaranta minuti dalla frontiera con il Messico. Alle 12,10 Ramos era ancora vivo. Alcuni bambini si sono salvati perché si erano finti morti e si erano sporcati vestiti e corpo con il sangue dei compagni di classe deceduti.

Altri avevano telefonato al 911 chiedendo aiuto, tra loro anche un bimbo che avvertiva che 8-9 suoi amichetti erano ancora vivi. Poi la chiamata di una bambina alle 12,19 subito interrotta, un’altra dopo due minuti con tre spari in sottofondo. L’ultima, quella di una bimba alle 12,47 che supplicava sottovoce: “Per favore, mandate la polizia ora”. Finalmente, alle 12,50 gli agenti speciali hanno deciso di agire nonostante la polizia locale dicesse loro di aspettare.

Sono entrati con la chiave data del custode, hanno aperto la porta dell'aula e ucciso il killer.

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