Guerra in Ucraina

Il generale "condanna" Putin: "Nave affondata? Vi dico qual è il segnale"

Secondo il generale Camporini l'incrociatore affondato ieri non era altro che "un ferro vecchio", una nave in grado di svelare le lacune della marina di superficie di Mosca

Il generale "condanna" Putin: "Nave affondata? Vi dico qual è il segnale"

L'affondamento del Moskva è ritenuto uno dei più gravi colpi, se non il più grave, subiti dalla Russia in queste settimane di guerra. Quanto ha davvero perso la Russia con l'inabissamento delle nave ammiraglia della flotta del Mar Nero?

L'incrociatore Moskva è stato chiamato in causa in ogni crisi che ha riguardato il Cremlino nell'area del Mediterraneo e del Mar Nero. Come nel 2013, quando è stato inviato verso le coste siriane dopo le minacce dell'allora presidente Usa Barack Obama di bombardare l'alleato Basharl Al Assad. Dunque la nave rappresentava, in primo luogo, un mezzo il cui equipaggio poteva vantare una vasta esperienza in tutti gli scenari principali.

Oggi a Sebastopoli è stata tenuta una cerimonia in ricordo del Moskva, un evento a cui hanno preso parte centinaia di persone. Segno di quanto è stata sentita tra i russi la notizia dell'affondamento. Nel pomeriggio l'agenzia Tass ha ricordato che nella cappella interna alla nave era presente anche una preziosa reliquia cristiana e, in particolare, un piccolo frammento dell'originale Croce di Cristo.

Tanti significativi quindi, i quali si incrociano con l'importanza operativa dell'incrociatore, essenziale per continuare a pensare a uno sbarco anfibio su Odessa, oggi di fatto impossibile. Ma, ed è questa la domanda che in molti si sono posti, quanto ha perso la Russia in termini di tecnologia e in termini infrastrutturali?

Intervistato sul Corriere della Sera, il generale Vincenzo Camporini non sembra aver avuto dubbi. “Il Moskva era un ferrovecchio”. Non solo, ma per l'ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare l'incrociatore era sì nave ammiraglia, ma anche simbolo delle lacune della marina di superficie russa.

In primo luogo perché il Moskva non è stato costruito di recente ma, al contrario, la nave è stata concepita quando ancora sul Cremlino sventolava la bandiera rossa. L'incrociatore è entrato in funzione nel 1979, dunque più di 40 anni fa. Ha svolto le sue funzioni per 11 anni, poi poco prima della caduta dell'Urss è stato messo in disarmo.

“Venne recuperato nel 2000 quando diventa parte della flotta di superficie russa – ha scritto Camporini – stiamo parlando di un ferro vecchio, è una nave che ha fatto il suo tempo, e questo indica in che condizioni si trova la marina di superficie russa”.

“Il Moskva – ha proseguito Camporini – è l’immagine di una forza militare che presenta delle lacune gravissime, presenta delle obsolescenze altrettanto gravi che in qualche modo possono spiegare, oltre alla qualità dei combattenti sul terreno e alla loro scarsa motivazione, possono spiegare come mai le cose sul terreno non siano andate come Putin sperava, era convinto che andassero”.

In poche parole, con l'affondamento della nave ammiraglia non è venuta solo a galla la vulnerabilità russa nel contesto della guerra in Ucraina ma, più in generale, l'arretratezza in cui versano alcuni reparti dell'esercito e, in particolare, della marina. Una circostanza che probabilmente farà riflettere il Cremlino.

E che potrebbe, da qui a breve, far decidere per rimettere mano agli investimenti in questo specifico settore.

Commenti