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"Il principe Andrea deve andare in prigione"

Parla Sky Roberts, il padre di Virginia Roberts Giuffre, che chiede giustizia per la figlia e il carcere per il principe Andrea

Il padre di Virginia Giuffre: "Il principe Andrea merita la prigione"

Lo sfogo di Sky Roberts, padre di Virginia Giuffre, è durissimo. Esige che il principe Andrea smetta di farsi scudo con la Corona britannica, faccia i conti con il passato e affronti le sue responsabilità in tribunale. Il processo rischia di arenarsi per un cavillo legale, ma il signor Roberts è deciso a ottenere giustizia e chiede il carcere per il figlio di Sua Maestà.

Il principe Andrea non ha scampo

Virginia Roberts Giuffre ha accusato il principe Andrea di averla stuprata in tre occasioni tra il 2001 e il 2002. Due degli episodi di violenza sarebbero avvenuti a New York e alle Isole Vergini, nelle residenze del pedofilo Epstein. Un altro a Londra, nell’appartamento di Ghislaine Maxwell, la donna accusata di procurare giovani ragazze proprio all’imprenditore statunitense, morto suicida in carcere nel 2019. Il duca di York, però, pur pentendosi (almeno in apparenza), dell’amicizia con Epstein, si è sempre rifiutato di collaborare con la giustizia americana, nonostante i numerosi inviti a chiarire la sua posizione e a fornire informazioni utili sul caso.

Inoltre ha sempre sostenuto di non conoscere la Giuffre, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Tuttavia esiste una foto che lo incastrerebbe, poiché lo ritrae accanto a Virginia Roberts Giuffre, mentre le cinge la vita con un braccio e a Ghislaine Maxwell, nell’appartamento londinese di quest’ultima. Il principe Andrea aveva tempo fino al 17 settembre 2021 per presentarsi in tribunale. Ora rischia di essere condannato “in absentia” e di dover pagare un risarcimento da milioni di sterline. Si tratta, comunque, di una causa civile, quindi il figlio della regina Elisabetta non rischia il carcere. Se venisse giudicato colpevole, però, il danno all’immagine della monarchia britannica sarebbe incalcolabile.

Gli avvocati del duca di York stanno tentando di bloccare il processo aggrappandosi a un cavillo. Infatti la notifica della denuncia presentata da Virginia Giuffre al Tribunale di Manhattan, all’inizio dello scorso agosto, non sarebbe stata consegnata in maniera corretta. Doveva essere recapitata al principe, invece è passata nelle mani del suo staff. D’altro canto, però, sembra che il duca di York abbia lasciato la sua residenza, il Royal Lodge di Windsor e si sia rifugiato a Balmoral proprio per impedire la notifica della denuncia. Secondo i tabloid avrebbe persino ordinato ai suoi collaboratori di non ritirare nessun tipo di documenti relativi all’inchiesta.

“Non siamo più ai tempi di William Wallace”

C’è qualcuno che non ha gradito affatto il comportamento del principe Andrea e le sue presunte fughe per evitare la giustizia: Sky Roberts, il padre di Virginia Giuffre, che in diretta dalla Florida, ai microfoni di Good Morning Britain, ha dichiarato senza mezze misure: “Mi piacerebbe vedere [il principe Andrea] in prigione almeno per un po’”. Il 65enne, cappello da cowboy e camicia con stampe di cavalli, ha lavorato come operaio nell’hotel Mar-a-Lago (Palm Beach) di Donald Trump (il luogo in cui lavorava anche la Giuffre, che proprio lì avrebbe incontrato Ghislaine Maxwell). La sua intervista, in realtà, è uno sfogo che non lascia spazio all’interpretazione e un messaggio diretto al principe Andrea.

L’uomo, infatti, ha dichiarato: “Deve rendersi conto di cosa significhi prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Lui crede che, essendo un membro della royal family, può permettersi di fare tutto ciò che vuole, ma non siamo più nell’epoca di William Wallace, i tempi per fortuna sono cambiati. Il principe Andrea pensa siano ancora quei tempi in cui poteva fare qualunque cosa volesse” e ha aggiunto: “Quindi affronti il processo e si faccia giudicare”. Nei confronti della figlia Virginia Sky Roberts ha solo parole d’affetto: “Io sono orgoglioso del coraggio di mia figlia. Il principe sa di essere colpevole.

Un uomo innocente non si comporterebbe così”.

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