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"Sesso coi sottoposti e bugie all'editore". Licenziato direttore della Bild Zeitung

Il direttore del quotidiano tedesco Bild, Julian Reichelt, è stato allontanato dopo alcune rivelazioni su suoi presunti comportamenti inappropriati con il personale sottoposto e menzogne all'editore. Il caso era scoppiato a marzo, dopo un articolo dello Spiegel. Sette mesi dopo un'inchiesta del New York Times ha rincarato la dose

Da Wikipedia
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Grosso guaio nel mondo dell'informazione tedesco. Il direttore di Bild Zeitung, il più popolare tabloid diffuso in Germania, è stato licenziato dopo un'inchiesta del New York Times ("Sesso, bugie e un pagamento segreto"). Julian Reichelt, 41 anni, è accusato di aver avuto relazioni con alcune colleghe. La scorsa primavera Reichelt era stato sospeso, ma dopo poco tempo era tornato al suo posto. Ora però è calata la scure sul direttore, accusato di "non aver separato sfera privata e professionale" e soprattutto di non aver detto la verità al vertice dell’azienda.

Alla guida della Bild dal 2017, Reichelt era finito la prima volta al centro delle accuse dopo un servizio del giornale tedesco Spiegel, che in un'inchiesta aveva parlato del "sistema Reichelt", rivelando che alcune collaboratrici avevano denunciato il comportamento inappropriato del giornalista. Il New York Times ha rincarato la dose a distanza di sette mesi, ricostruendo le vicende interne alla Bild. Ha parlato di una giovane praticante di 25 anni - con cui il direttore aveva una relazione - che avrebbe avuto un compito prestigioso, pur essendosi dichiarata non pronta per tale incarico. Oltre al prestigio professionale Reichelt avrebbe garantito alla giornalista un extra di oltre 5000 euro, raccomandandole di non dirlo a nessuno.

Tutti questi dettagli sarebbero emersi da un'indagine interna condotta dall'editore del giornale, la Axel Springer, dopo le accuse di "abuso di potere, mobbing e sfruttamento di rapporti di dipendenza". L'editore aveva reso noto che dall'indagine non erano emerse "indicazioni circa molestie sessuali o altre coercizioni". Più tardi, però, da un'indagine condotta da un altro giornale sarebbero emersi alcuni documenti scabrosi interni alla Springer e alla Bild. L'editore Ippen Verlag poco prima dell'uscita dello scoop avrebbe fermato la pubblicazione del materiale raccolto, ufficialmente, per evitare di "danneggiare gli interessi economici" di un’azienda concorrente. Ma i giornalisti che avevano condotto l'inchiesta avevano fermamente protestato, lamentando la violazione di "tutte le regole di una cronaca indipendente".

L'editore della Bild, il gruppo Axel Springer, ha reso noto che nominerà il 37enne Johannes Boie come nuovo presidente del board editoriale.

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