"Si è conclusa l'era della pace". La profezia sull'Europa

Secondo il premier polacco siamo tutti bersaglio della politica aggressiva di Putin e l'unico modo è incrementare la difesa

"Si è conclusa l'era della pace". La profezia sull'Europa

"Si è conclusa l'era della pace". Mateusz Jakub Morawiecki, primo ministro della Polonia dal dicembre 2017, ha spiegato in una intervista al Corriere della Sera cosa deve fare l’Occidente per far fronte a ciò che sta accadendo in Ucraina. La risposta a Putin deve essere forte e adeguata e deve muoversi su due punti: da un lato quello di sanzioni durissime, e dall'altro quello del rafforzamento del fianco est della Nato e dell'Unione europea, in quanto tutti siamo un possibile bersaglio della politica aggressiva del presidente russo.

Un test per l'Occidente

Nell'intervista al Corriere della Sera Morawiecki ha tenuto a sottolineare che a suo parere "si è conclusa l'era della pace e dell'ordinamento internazionale. Siamo davanti a un test per l'Occidente, e il modo in cui sapremo reagire a questo test determinerà il nostro futuro. Per decenni a venire". Come ha precisato Morawiecki adesso il leader russo potrebbe accelerare la sua politica di aggressione. Il primo ministro ha ricordato che aveva prima iniziato in Georgia, proseguito con l’Ucraina, e i prossimi obiettivi potrebbero essere i Paesi baltici, la Polonia, la Finlandia e altre Nazioni sul versante orientale.

Per il premier polacco è ormai chiaro che Vladimir Putin voglia ricostruire l'impero russo. Ha però detto di non credere si possa scatenare una guerra di proporzioni più vaste in Europa, "perché la superiorità materiale dell'Occidente è indiscussa, a prescindere dalle ricchezze accumulate da Putin dalla vendita di gas e petrolio. Sappiamo che ha rafforzato il suo esercito, ma la nostra risposta, all'occorrenza, potrebbe essere molto più devastante".

Cosa serve adesso

La Nato resta l'alleanza militare più potente al mondo. Per Morawiecki è necessario aumentare in modo considerevole le spese per la difesa e rinsaldare i legami di solidarietà tra i Paesi membri. Il premier polacco pensa che Putin stia mirando a insediare un governo fantoccio a Kiev, con l’obiettivo di poter controllare l'intero territorio ucraino, presentandosi agli occhi del mondo come una forza per la tutela della pace. Occorre "che tutti i Paesi Nato sul versante est vengano rafforzati con truppe e sistemi antimissilistici, sistemi adeguati per impedire il bombardamento di città e infrastrutture", ha aggiunto il polacco che ha fatto i suoi calcoli: adesso la spesa militare in Europa è di circa 300 miliardi di euro, mentre secondo le sue stime sarà necessario arrivare ad almeno 500 o 600 miliardi di euro. Un obiettivo a suo dire non impossibile che potrà portare l’Europa a essere protagonista.

Per quanto riguarda i profughi, la Polonia ha asserito che accoglierà tutti coloro che ne avranno bisogno, anche milioni di persone.

Il premier polacco ha infine concluso precisando che in questo momento nel suo Paese ci sono 6mila soldati Nato, ma che ne servirebbero altri 20-30mila e che sarebbe necessario incrementare la presenza in Lituania ed Estonia. L’imperativo per Morawiecki è raddoppiare gli stanziamenti per la difesa in Europa, considerando che la Finlandia, pur non essendo un Paese Nato, è minacciata.

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