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Salman Rushdie, ecco come sta lo scrittore due mesi dopo l'attacco choc

Dopo l'accoltellamento dello scorso 12 agosto, lo scrittore angloindiano sta recuperando molto a fatica e alcuni danni sono irreversibili

Salman Rushdie, ecco come sta lo scrittore due mesi dopo l'attacco choc

Rimasto vittima di un brutale attacco lo scorso 12 agosto mentre stava partecipando a un evento col pubblico a Chautauqua (New York), lo scrittore angloindiano Salman Rushdie sta ancora cercando di riprendersi dalle ferite subite.

Già a inizio di questo mese l'amico Ian McEwan aveva riferito alla stampa che l'autore stava guarendo molto lentamente dalle lesioni rimaste come conseguenza dell'attentato di agosto, commesso dal 24enne Hadi Matar. Quest'ultimo, secondo la stampa estera, sarebbe stato un personaggio vicino ai Guardiani della Rivoluzione iraniani.

Come dichiarato da McEwan, l'aggressione subita da Rushdie è stata feroce e selvaggia. Si parla di 10-15 coltellate inferte con incredibile violenza. A tutti, pertanto, era parso evidente che lo scrittore 75enne, autore di I Versi Satanici, opera che nel 1989 gli valse una fatwa (condanna a morte) da parte dell'ayatollah Ruhollah Khomein, avrebbe fatto molta fatica a recuperare.

Oggi arrivano aggiornatementi non troppo incoraggianti. A due mesi dall'accoltellamento, Salman Rushdie ha perso la vista da un occhio e non potrà più usare la mano rimasta ferita. "Ha subito tre gravi lesioni al collo e ha perso la funzionalità in una mano, perché i nervi sono stati recisi dalle coltellate. E ha subito altre 15 ferite alla schiena e al busto" ha dichiarato il suo agente Andrew Wylie al quotidiano spagnolo El País.

Wylie non ha risposto quando gli è stato chiesto se Salman Rushdie si trova ancora ricoverato in ospedale. "Non posso dare alcuna informazione su dove si trovi. Sopravviverà. Questa è la cosa più importante" ha dichiarato.

Arrestato dalla polizia poco dopo l'attentato, Hadi Matar è rimasto a lungo una figura avvolta nel mistero. Poi la Cnn ha fatto trapelare la notizia secondo cui il 24enne aveva mostrato "simpatie per l'estremismo sciita". Comparso in tribunale lo scorso 18 agosto, Matar si è dichiarato non colpevole. Salman Rushdie, a suo dire, avrebbe meritato la morte per le offese rivolte all'Islam. Un chiaro riferimento al romanzo I Versi Satanici, considerato blasfemo dagli integralisti islamici.

Basti pensare che all'epoca sulla testa di Rushdie venne messa una taglia pari a tre milioni di dollari.

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