Mondo

Da Kissinger agli italiani: chi c'era al Bilderberg (e di cosa hanno parlato)

Fra i partecipanti al meeting annuale del Gruppo Bilderberg svoltosi lo scorso weekend a Washington, l'ex Segretario di stato americano Henry Kissinger, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e Anne Applebaum

Da Kissinger agli italiani: chi c'era al Bilderberg (e di cosa hanno parlato)

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, l'ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger, il direttore della CIA William J. Burns, la premier finalndese Sanna Marin, il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, il Ceo di Rynair Michael O'Leary e quello di Pfizer, Albert Bourla, la celebre editorialista di The Atlantic Anne Applebaum, oltre agli italiani Stefano Feltri, direttore del quotidiano Domani, e Francesco Starace, amministratore delegato di Enel S.p.a. Sono alcune delle personalità che hanno preso parte al meeting annuale del Club Bilderberg, svoltosi tra il 2 e il 5 giugno presso il Mandarin Oriental di Washington, Dc. I partecipanti alla 68esima edizione della conferenza del noto think-tank chiusa al pubblico e alla stampa, che riunisce i maggiori rappresentanti delle élite mondiali, del mondo della politica, della finanza, dell'industria, del mondo accademico e dei media sono stati 120, provenienti da 21 Paesi del mondo. Una sorta di World Economic Forum, ma a porte chiuse.

Ecco di cosa hanno parlato al meeting del Bilderberg

La guerra in Ucraina e le sfide geopolitiche non potevano non essere al centro del dibattito del forum di tre giorni svoltosi lo scorso weekend a Washington. Come riporta il sito ufficiale del Gruppo Bilderberg, i temi principali affrontati sono stati il riallineamento geopolitico, le sfide della Nato, la Cina e la competizione tecnologica sino-americana, la Russia, la sicurezza energetica e la sostenibilità, la salute post-pandemia, nonché la frammentazione delle società democratiche. Come scrive il Guardian, dopo un intervallo di due anni a causa della pandemia, il vertice globale dell'élite torna a svolgersi in un hotel blindato di Washington DC con i vertici della Nato, della CIA, del consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, due primi ministri europei, i miliardi hi-tech ed Henry Kissinger.

In due anni il mondo è completamente cambiato, compreso quell'ordine liberale internazionale che il gruppo Bildergberg ha contributo a costruire. Nel 2019, l'ultima volta che il Bilderberg si era riunito, la conferenza era iniziata con temi perlopiù ottimistici sull'ordine mondiale: ora, con l'invasione russa dell'Ucraina, il panorama geopolitico è fortemente mutato e il sentimento prevalente è il pessismo verso un futuro incerto e pericoloso. A dire il vero, nota il giornale britannico, la conferenza di Washington è un consiglio di guerra di alto livello, presieduto dal segretario generale della Nato, "il veterano del Bilderberg Jens Stoltenberg. È stato raggiunto nel lussuoso hotel Mandarin Oriental dall'ambasciatore ucraino negli Stati Uniti, Oksana Markarova, e dal CEO di Naftogaz, la compagnia petrolifera e del gas ucraina di proprietà dello stato".

La storia del forum delle élite

Nato come progetto congiunto dell'intelligence britannica e statunitense, il primo incontro del Gruppo Bilderberg si svolse presso l'Hotel De Bilderberg a Oosterbeek, nei Paesi Bassi, dal 29 al 31 maggio 1954. Nel corso degli anni le riunioni annuali sono diventate un forum di discussione su un'ampia gamma di argomenti: dal commercio all'occupazione, alla tecnologia, dalla politica monetaria agli investimenti, dalle sfide ecologiche al compito di "promuovere la sicurezza internazionale". La tradizionale riservatezza che contraddistingue quest'appuntamento ha contribuito ad alimentare, nel corso dei decenni, varie teorie - più o meno cospirazioniste - su ciò che viene discusso nella tre giorni che raccoglie l'establishment occidentale.

Fra mito e verità, l'unica cosa certa è che, anche quest'anno, solo i partecipanti sanno esattamente cosa è stato detto fra le mura del Mandarin Oriental di Washington, Dc.

Commenti