Coronavirus

"Uno su due è infetto...": gli effetti della variante sudafricana

Un recente studio sottolinea i possibili effetti della variante sudafricana. In Sud Africa un cittadino su due potrebbe essere già stato contagiato

"Uno su due è infetto...": gli effetti della variante sudafricana

Quasi la metà della popolazione del Sud Africa potrebbe essere già stata infettata dal coronavirus. I dati ufficiali parlano di circa 1,5milioni di casi totali e 48.500 decessi, ma i numeri riportati in un recente studio suggerirebbero uno scenario ben diverso. Nel mirino degli esperti ci sono gli effetti della variante sudafricana, più contagiosa di quella inglese e probabilmente più resistente all'efficacia di alcuni vaccini.

L'ombra della variante 501.V2

Il suo nome scientifico è 501.V2 e, proprio come la variante inglese, contiene la mutazione N501Y sulla proteina spike del coronavirus. Anche se tra le due varianti ci sono differenze nel codice genetico, entrambe stanno facendo venire gli incubi agli scienziati di mezzo mondo. Essendo più contagiose del "normale" Sars-CoV-2, queste varianti hanno la facoltà di infettare più persone in un tempo ridotto, con tutte le conseguenze sanitarie del caso.

Per capire meglio gli effetti della variante suadfricana in Sud Africa, luogo dove è stata identificata per la prima volta lo scorso novembre, può essere utilissimo leggere il paper – in attesa di revisione - realizzato da un team di esperti del South African National Blood Service, in collaborazione con altri accademici. Il titolo è di per sé emblematico: Prevalence of anti-SARS-CoV-2 antibodies among blood donors in Northern Cape, KwaZulu-Natal, Eastern Cape, and Free State provinces of South Africa in January 2021.

I campioni di sangue prelevati a gennaio da circa 5mila donatori di quattro province sudafricane hanno mostrato come un numero compreso tra il 32 e il 63% delle persone campionate avesse sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus. Se confrontiamo questo valore con i tassi ufficiali confermati, oscillanti tra il 2 e il 3%, arriviamo a una conclusione ben precisa: molte più persone del previsto sono state contagiate dal Sars-CoV-2.

L'impatto della mutazione sudafricana

Gli anticorpi rivelano l'esposizione di un individuo al virus. La maggior parte di questi anticopri è stata rilevata all'interno di campioni di pazienti provenienti dalle province di Northern Cape e KwaZulu-Natal, epicentri della secondata ondata di Covid che ha travolto il Sud Africa a dicembre. I dati della ricerca, inoltre, suggeriscono altre possibili conclusioni. Intanto che la cifra registrata potrebbe essere sottostimata.

Gli statistici, considerando lo studio citato e facendo una proporzione su scala nazionale, ritengono plausibile affermare che circa un sudafricano su due possa essere stato contagiato dal Covid. In attesa di ulteriori riscontri, è altresì plausibile che il boom di infezioni derivi dalla diffusione della variante sudafricana.

Per quanto riguarda i decessi, secondo il South African Medical Research Council, dal maggio dello scorso anno, sempre in Sud Africa, si sono verificate oltre 140mila morti naturali in eccesso.

A detta di alcuni esperti, circa il 90% di questi decessi extra sarebbero da attribuire al Covid-19. Se così fosse, ha sottolineato l'Afp, il bilancio reale delle vittime del coronavirus in Sud Africa supererebbe le 120mila unità.

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