Coronavirus

Il primo vaccino e la morte sospetta. Nuove ombre sul Covid

Il 24 febbraio 2020, ben prima che venisse dichiarata l'emergenza mondiale, uno scienziato cinese avrebbe depositato un brevetto per un vaccino anti Covid-19. E tre mesi dopo sarebbe morto in circostante misteriose

Il primo vaccino e la morte sospetta. Nuove ombre sul Covid

Un brevetto per un vaccino anti Covid depositato in Cina nel febbraio 2020, cioè prima che fosse dichiarata la pandemia globale. Uno scienziato militare cinese, lo stesso protagonista del gesto, morto in circostanze mai chiarite. E poi il solito, immancabile, laboratorio di Wuhan. Queste ultime indiscrezioni alimentano dubbi e interrogativi sulle origini del Sars-CoV-2, e lasciano presupporre che possano esserci ancora tanti misteri da risolvere prima di arrivare alla verità.

Il brevetto misterioso

Yusen Zhou potrebbe essere un nome come tanti. Eppure, come ha sottolineato il quotidiano australiano The Australian, il signor Zhou non è, o meglio era, un cinese come tanti. Abbiamo usato il passato, perché pare che Zhou, che nella sua carriera ha lavorato per l'Esercito di Liberazione del Popolo (PLA), sia deceduto. In ogni caso, questo personaggio potrebbe aver svolto un ruolo di rilievo nella storia della pandemia. Un ruolo che potrebbe aiutare gli esperti a chiarire meglio i contorni di una vicenda a dir poco opaca.

Sembra – il condizionale è quanto mai d'obbligo – che il 24 febbraio 2020 lo scienziato in questione abbia depositato un brevetto per un vaccino contro il Covid-19. Un brevetto presentato niente meno che dall'Institute of Military Medicine, Academy of Military Sciences of the PLA. Occhio alle date: in quei giorni di febbraio il mondo intero non era ancora entrato nell'incubo della pandemia. E soltanto la Cina stava combattendo la sua battaglia contro il virus. Altro particolare da considerare: se davvero Zhou ha depositato un brevetto a febbraio, significa che all'epoca gli scienziati cinesi stavano effettuando studi sul patogeno da (almeno) qualche settimana.

Nel caso in cui la storia fosse vera, si chiedono i più maligni, perché nessuno di questi scienziati ha avvisato il resto del mondo? A detta di alcuni esperti sarebbe tecnicamente possibile avere un vaccino in un lasso di tempo così breve. Ricordiamo che Zhou avrebbe depositato il brevetto dell'ipotetico vaccino appena cinque settimane dopo che la Cina aveva confermato, per la prima volta, la trasmissione umana del coronavirus.

Lo scienziato scomparso

Tre mesi dopo aver depositato il presunto brevetto, il signor Zhou sarebbe sparito dai radar. Peggio: sarebbe morto. Lo scienziato, tra l'altro, avrebbe lavorato a stretto contatto con i colleghi del Wuhan Institute of Virology (WIV), tra cui Shi Zhengli. Quest'ultima, nota con il soprannome di Bat woman, è tra l'altro una delle più rinomate esperte cinesi nello studio dei coronavirus provenienti dai pipistrelli. Insomma, Zhou non era proprio l'ultimo degli scienziati cinesi.

Al contrario, ha evidenziato il New York Post, Yusen Zhou era uno dei più importanti scienziati della Cina. Ciò nonosatnte la sua scomparsa sarebbe stata riportata solo in breve rapporto dei media nazionali.

In passato Zhou aveva lavorato a ricerche legate a istituzioni americane, tra cui citiamo l'Università del Minnesota e il New York Blood Center. Che fine ha fatto Yusen Zhou? Perché è evaporato nel nulla? È davvero morto? Ma, soprattutto, lo scienziato ha davvero depositato un vaccino nel febbraio 2020?

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