MotoGP, strappo tra il campione del mondo Martin e l'Aprilia. "C'è la clausola": cosa succede ora

Lo spagnolo si è riservato il diritto, messo nero su bianco nel contratto, di valutare le prestazioni della moto prima di prolungare l'accordo anche nel 2026

MotoGP, strappo tra il campione del mondo Martin e l'Aprilia. "C'è la clausola": cosa succede ora
00:00 00:00

Lo strappo tra Jorge Martin e l'Aprilia appare insanabile, ma dato che fino a qualche giorno fa si era parlato di inadempienze contrattuali, il pilota ci ha tenuto a fare delle precisazioni per spiegare a tutti quali sono le clausole del suo accordo con la casa di Noale e anticipare cosa potrebbe accadere il prossimo anno.

Le indiscrezioni filtrate sull'insofferenza del campione del mondo in carica per quanto concerne le prestazioni della moto e la volontà di ascoltare altre offerte per la prossima stagione avevano agitato le acque in casa Aprilia, tanto che i vertici dell'azienda non erano rimasti in silenzio:"Il contratto fra Aprilia Racing e Jorge Martin è valido ed efficace e come tale deve essere rispettato fino alla sua scadenza (fine del 2026)".

L'aria pesante nei box si era un po' diradata dopo l'insperata vittoria di Marco Bezzecchi a Silverstone: approfittando dell'evento, i vertici della casa di Noale avevano tentato di ricucire lo strappo abbassando i toni della polemica e sottolineando le potenzialità ancora inespresse della moto. Massimo Rivola, amministratore delegato della divisione corse di Aprilia, aveva lanciato un appello al campione del mondo: "Il messaggio che inviamo a Jorge è che la moto è pronta per far vincere anche lui".

La mano tesa da parte dell'azienda, tuttavia, non ha ammorbidito i toni della replica di Martin, che ci ha tenuto a difendere la sua decisione sulla base delle clausole apposte sul contratto che lo lega alla casa di Noale."In nessun momento ho violato il contratto. Quando abbiamo firmato mi sono accordato con Aprilia che, se non si verificavano determinate condizioni, mi riservavo il diritto a decidere il mio futuro per il 2026", scrive lo spagnolo sui social. Prima di legarsi a lungo termine con Aprilia, dunque, sarebbe stato concordato tra le parti un periodo di prova nelle gare uffficiali e non solo sui test. "Una delle mie condizioni era avere la possibilità di provare la moto in circostanze reali, solo così mi sarei sentito a mio agio nel firmare per due anni anziché uno", sottolinea Martin. Raggiunta questa sorta di deadline, dunque, il campione del mondo ha deciso di esercitare quanto previsto dalla clausola e svincolarsi per il 2026.

La chiusura, tuttavia, non è definitiva, e ovviamente il pilota riconosce che gran parte delle difficoltà nel testare le reali potenzialità della moto dipendano dai suoi ripetuti infortuni di inizio stagione."Sfortunatamente le circostanze che si sono verificate come conseguenza delle cadute hanno condizionato questa fase", riconosce infatti Martin."Sono sempre stato aperto al dialogo con Aprilia per estendere questo periodo di prova a un numero determinato di Gran Premi a partire dal mio ritorno in pista", aggiunge, "con l'obiettivo per entrambe le parti di darci una seconda opportunità e sentirci più a nostro agio prima di prendere una decisione in vista del 2026".

Da un lato, quindi, Aprilia non ritiene che le sei gare di prova concordate possano ritenersi valide, avendone saltate il campione ben 5 (scese in pista solo in Qatar), dall'altro lo spagnolo ritiene violato uno degli accordi principali del contratto. Nonostante la distensione, al momento, non pare che nessuna delle due parti sia intenzionata a cedere.

Rivola ha già incontrato a Le Mans il numero 1 di HRC Hikaru Tsukamoto, per metterlo in guardia circa i rischi di violazione di un accordo ancora valido.

Aprilia sembra quindi intenzionata ad andare fino in fondo, il che significherebbe finire in tribunale, cosa che presumibilmente Martin vorrebbe evitare proprio per impedire che ciò possa diventare un deterrente per chi è interessato a ingaggiarlo come guida in vista del 2026. Il braccio di ferro potrebbe concludersi senza lungaggini e processi solo con un accordo tra le parti, ad ora lontano nonostante la distensione delle ultime ore.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica