
"Gilles era puro istinto. Per lui guidare una motoslitta sulla neve o una Formula Uno sull'asfalto non faceva differenza. Si sarebbe comportato allo stesso modo al volante di un trattore o di una utilitaria". Così Piero Ferrari, figlio dell'indimenticato Enzo, ricordava Gilles Villeneuve tre anni fa, nel giorno del quarantesimo anniversario della sua morte. Oggi come allora il mito del pilota canadese è rimasto intatto. Sin da giovane Gilles mostrò un'incredibile passione per i motori e la velocità, influenzato dal suo ambiente familiare e dai suoi interessi. Il suo amore per le corse emerse quando iniziò a guidare i kart a 13 anni e si affinò nelle gare di motoslitta sulla neve e nelle corse di formula Atlantic, che furono solo l'inizio di un percorso che lo avrebbe portato a sfidare i limiti dell'automobilismo e a diventare un'icona della Formula 1, quando nel 1977 vestì i colori della Ferrari. Sebbene non sia mai riuscito a portare a casa un titolo mondiale l'Aviatore - così era stato soprannominato per i suoi continui "voli", incidenti e fuoripista - non solo aveva abilità tecniche e una buona dose di spericolatezza, ma aveva anche un'innata capacità di intrattenere il pubblico, trasformando ogni corsa in uno spettacolo emozionante.
Quel vizio di nascondere l'età
La storia della data di nascita di Gilles Villeneuve ha sempre destato molto interesse perché legata a una bugia, che il pilota disse quando ancora non era diventato popolare. Nel 1977 il canadese aveva da poco concluso il suo primo Gran Premio a Silverstone portando a casa l'undicesimo posto a bordo di una vecchia McLaren M23 - terza vettura della scuderia - quando fu contattato da Enzo Ferrari per sostituire l'uscente Niki Lauda. Gilles si presentò al presidente del Cavallino come un classe 1953 e prese l'abitudine di dichiararsi nato nel 1952 e non nel 1950 per rendersi più interessante ai media apparendo come un giovane predestinato. Solo dopo la sua tragica morte si scoprì che Villeneuve era nato il 18 gennaio 1950 e che quindi aveva firmato per la Ferrari a quasi 28 anni. Una innocente bugia che lo ha reso ancora più unico.
Il litigio tra Villeneuve e Pironi a Imola
Il conflitto tra Gilles Villeneuve e Didier Pironi rappresenta uno dei momenti più controversi e significativi della Formula 1 degli anni '80. I due piloti non erano solo compagni di squadra ma anche amici, ma i rapporti si incrinarono irrimediabilmente nel corso del Gran Premio di San Marino del 1982, quando Pironi compì una scorrettezza ai danni del compagno di squadra. Dai box il team Ferrari ordinò ai due piloti di mantenere le posizioni, consentendo a Villeneuve di conservare la leadership. Tuttavia, Pironi decise di ignorare l'ordine di squadra, superando Villeneuve negli ultimi giri e conquistando così la vittoria. Questo gesto scatenò la furia di Villeneuve, che si sentì tradito e umiliato da quella che considerava una mancanza di rispetto nei confronti del lavoro di squadra e dello spirito di competizione originario e l'episodio non solo minò la relazione tra i due piloti, ma creò anche un clima di tensione all'interno della Scuderia Ferrari. Una situazione che mai si risolse visto il tragico incidente di cui fu vittima il canadese due settimane dopo.
L'incidente mortale
L'8 maggio 1982 Villeneuve stava affrontando le qualifiche sul circuito di Zolder e stava compiendo l'ultimo giro nel tentativo di guadagnare qualche posizione in griglia, quando entrò in contatto accidentalmente con una vettura della March, che stava superando, e la sua monoposto roteò in aria andando poi a schiantarsi sull'asfalto. L'impatto fu violentissimo e il pilota fu sbalzato al di fuori dell'abitacolo, finendo a molti metri di distanza dalla sua vettura.
I soccorritori si accorsero subito della gravità delle condizioni di Villeneuve che venne trasportato in codice rosso in ospedale, dove gli furono riscontrati gravi danni cerebrali e midollari. In stato vegetativo irreversibile il pilota canadese fu tenuto in vita dai macchinari fino a quando la moglie del pilota autorizzò lo spegnimento delle macchine che lo tenevano in vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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