Cronaca locale

La "bimba di legno" ottiene giustizia: Arianna Manzo risarcita con oltre 3 milioni di euro

Arianna Manzo, oggi 17enne, divenne teatraplegica, sorda e ipovedente a causa di alcuni errori medici compiuti al Cardarelli di Napoli

La "bimba di legno" ottiene giustizia: Arianna Manzo risarcita con oltre 3 milioni di euro

Dopo oltre dieci anni di battaglie legali si è chiuso con un risarcimento di oltre 3 milioni di euro il caso giudiziario di Arianna Manzo, conosciuta con il triste appellativo di "bimba di legno".

L'atto finale è stato firmato negli uffici della Giunta regionale della Campania, alla presenza del presidente Vincenzo De Luca e di tutte le parti processuali coinvolte. Il risarcimento di oltre 3 milioni di euro sarà gestito da un giudice tutelare e consentirà alla ragazza di godere di cure adeguate e di vivere in un'abitazione consona alle sue esigenze. La somma, allo stesso tempo, permetterà alla sua famiglia di avere, per quanto la situazione resti difficile, qualche preoccupazione in meno. In questi anni, infatti, la mamma ed il papà di Arianna hanno dovuto affrontare enormi sacrifici economici a causa delle spese mediche.

La ragazza necessita, infatti, di cure indispensabili alla sua sopravvivenza e di una assistenza continuativa attraverso personale altamente specializzato nel corso delle ventiquattr'ore. Un’assistenza che i genitori non sono più in grado di garantirle. In questi difficili anni a dare loro supporto è stato un noto imprenditore, che ha voluto rimanere anonimo, che ha donato alla famiglia 30mila euro.

Il processo di primo grado fu vinto dalla famiglia nel settembre del 2019. Il Cardarelli, però, oppose un ricorso contro la sentenza che era pendente davanti ai giudici d'appello di Salerno. Ma per fortuna negli ultimi giorni c’è stata una svolta.

"In considerazione delle ampie rassicurazioni che mi sono state fornite, posso affermare che l'obiettivo è stato, seppur con estrema fatica, raggiunto", ha commentato Mario Cicchetti, legale di Eugenio Manzo e Matilde Memoli, i genitori della ragazzina. La direzione dell'Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli e l'Asl di Salerno "si sono rese disponibili, per quanto loro possibile". Cicchetti ha spiegato che Arianna, "in favore della quale verrà versato un risarcimento di più di tre milioni di euro che verrà interamente gestito da un giudice tutelare, potrà quindi finalmente ipotizzare una vita più dignitosa, accedendo a delle cure appropriate e adeguando l'abitazione alle sue reali esigenze".

La giovane, oggi 17enne, fu vittima di un grave episodio di malasanità quando aveva appena tre mesi che la rese tetraplegica, sorda e ipovedente. Il suo calvario ha inizio nel 2005 all'ospedale Cardarelli di Napoli. Qui le fu somministrato, oltre il dovuto, un potente farmaco anestetico, il tiopentone sodico, usato normalmente per pazienti adulti e attualmente utilizzato per l'eutanasia nei Paesi dove è consentita. Tale farmaco provocò alla piccina gravissimi danni al sistema nervoso centrale.

"Questa vicenda è nata 18 anni fa. Abbiamo deciso – ha affermato De Luca – di dare una svolta a questa vicenda per ragioni di umanità evidenti. Se avessimo seguito tutto l’iter giudiziario sarebbero passati altri 30 anni. Abbiamo deciso di mettere un punto fermo perché non si può costringere una famiglia a vivere in condizioni francamente disumane. Dunque abbiamo stretto i tempi e abbiamo cercato di fare la nostra parte da persone umane, non da dirigenti pubblici".

Il governatore della Campania ha evidenziato che la vicenda di Arianna "è stata una tragedia, ma per quello che era nelle nostre possibilità dopo 18 anni abbiamo fatto di tutto per trovare una conclusione positiva".

Commenti