Cronaca locale

Addio a Condurro, Re della pizza Da Michele

Forcella non rinuncia a salutare l'ultimogenito della famiglia che ha fondato il locale in cui Julia Roberts ha degustato la tradizionale margherita

Addio a Condurro, Re della pizza Da Michele

Muore uno dei simboli indiscussi di Napoli. Forcella, pur rispettando le norme anti Covid, nella Chiesa di Santa Maria Egiziaca, non rinuncia a dare l’ultimo saluto ad Antonio Condurro, titolare della storica pizzeria Da Michele.

Il classe 1932, ultimogenito della storica dinastia, aveva preso in gestione il locale di via Cesare Sersale, insieme al fratello Salvatore, primogenito del patriarca Michele e della sua numerosa famiglia composta da ben 13 figli. Sin dal principio, però, l’idea visionaria di “don Antonio”, era rilanciare il marchio, noto per aver scelto di mantenere la tradizione di sfornare solo margherite e marinare, a livello internazionale. «Siamo sicuri – aveva dichiarato nel momento dell’inaugurazione del locale a Londra – di esportare il prodotto al 90 per cento, compreso l’impasto che lievita dalle dodici alle ventiquattro ore, il fior di latte di Agerola, l’olio e il pomodoro di San Marzano». Un sapore, che in pochissimo tempo, ha conquistato tutta la Gran Bretagna, come testimoniato dall’ultima inaugurazione tenutasi a Manchester prima delle festività natalizie.

L’imprenditore, infatti, non ha mai smesso di lavorare. Si è fermato solo a causa della pandemia, tanta la passione per mantenere ai massimi splendori quell’icona, nota per «Mangia prega ama» in cui Julia Roberts aveva degustato la margherita delle margherite, come la definiscono gli esperti e non dimenticata neanche da Jude Law, che mentre girava le note scene di «The Pope», aveva deciso di fermarsi nella casa della pizza di qualità.

«Oggi saremo chiusi per rispetto verso un uomo d’altri tempi che è la storia della nostra pizzeria». E’ il messaggio lanciato sulla pagina facebook dell’attività nata nel 1870. «Senza la storia, non c’è presente, né futuro e l’omaggio, reale e sentito, verso chi ha contribuito a costruire bellezza è doveroso. Don Antonio resterà sempre tra le mura della sua amata pizzeria, dove ha donato felicità a tantissimi, grazie a un mestiere nobile perché fatto con le mani e la devozione al lavoro».

Commosso il ricordo della figlia Daniela, che non ha rinunciato a esprimere il suo dolore per la scomparsa del genitore: «Grazie papà per tutto quello che hai fatto per noi. Vorrei poter ancora sentire la tua voce, mi mancano le risate che ci facevamo, mi manca il tuo sorriso, i tuoi occhi, mi manca vederti sul divano a guardare la tv». La sua amata bambina, come la definiva, non ha rinunciato a ricordare il rapporto che il padre aveva con il quartiere, dove aveva recuperato tanti giovani abbandonati alla strada, insegnando loro un’arte e un mestiere. «Avevi tanti amici che ti volevano bene, perché tu avevi qualcosa di diverso, eri sempre presente, sempre disponibile, eri l’amico di tutti, eri e sei il mio orgoglio».

Neanche il presidente della Camera dei Deputato Roberto Fico ha rinunciato a ricordare un simbolo indiscusso per Napoli. «Maestro pizzaiolo, testimone di un’antica tradizione d’eccellenza.

Ai suoi cari la mia più sincera vicinanza».

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