Cronaca locale

Omicidio di Ercolano, i vicini: "Il camionista ha una personalità fuori controllo"

Palumbo viene descritto come un uomo "incline al litigio" e "poco socievole". Alcuni mesi fa avrebbe avuto anche un alterco con gli operai dell’Enel

Omicidio di Ercolano, i vicini: "Il camionista ha una personalità fuori controllo"

Le testimonianze dei vicini di casa non aiutano Vincenzo Palumbo, il camionista 53enne che è ancora in carcere, accusato di aver aucciso Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, due giovani di 26 e 27 anni, incensurati, scambiati erroneamente per ladri. Il quadro che emerge dal racconto dei conoscenti del presunto assassino potrebbe aggravare ancora di più la sua posizione. Come riporta la Repubblica, Palumbo viene considerato un uomo “incline al litigio” e “poco socievole”. Alcuni mesi fa avrebbe avuto anche un alterco con gli operai dell’Enel, ai quali voleva impedire di avvicinarsi alla sua abitazione vicino alla quale c’erano dei cavi elettrici da riparare. Stessa sorte era toccata a due ciclisti minacciati con un fucile da caccia.

Insomma, un’ossessione quella del 53enne che temeva di essere nuovamente rapinato dopo il furto subito alcuni mesi fa. Questi episodi, secondo gli inquirenti, sono state le avvisaglie della tragedia che si è consumata fra giovedì e venerdì scorsi in via Marsiglia a Ercolano. Per i giudici Palumbo sarebbe una“personalità del tutto fuori controllo” e per questo motivo è stato deciso di non concedere la scarcerazione, nonostante il camionista abbia cercato in tutti i modi di ribadire che la sua intenzione non era quella di uccidere i due ragazzi. Nella sua testimonianza, però, sono emerse delle incongruenze. Il 53enne aveva dichiarato di essere stato svegliato dall’allarme, di essersi spaventato e di aver sparato nel buio, senza accorgersi di aver colpito delle persone.

In realtà gli inquirenti hanno verificato che l’impianto d’allarme non si è mai azionato e quindi che nessuno si era avvicinato alla casa del camionista. Le telecamere di sicurezza posizionate negli edifici circostanti, poi, smentiscono la versione di Palumbo. Per i magistrati, il 53enne, avendo visto parcheggiata la Fiat Panda da diverso tempo nelle vicinanze della sua abitazione, ha disattivato l’allarme e ha sparato undici colpi verso la vettura che, nel frattempo, si era rimessa in moto, probabilmente perché l’autista, sentiti gli spari, voleva darsi alla fuga. Una reazione spropositata quella del camionista che immaginava stesse per essere rapinato.

In realtà i due giovani si stavano intrattenendo in macchina dopo aver visto la partita del Napoli e non avevano nessuna intenzione di compiere un gesto criminale.

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