Cronaca locale

"Lo Stato aiuti il maestro De Simone". L’appello del Conservatorio San Pietro a Majella

Il noto compositore napoletano è in gravi difficoltà finanziarie, non ha i soldi per curarsi poiché i medicinali sono molto costosi

Il maestro Roberto De Simone
Il maestro Roberto De Simone

L’ultimo appello per far ottenere i benefici della legge Bacchelli al compositore napoletano Roberto De Simone è arrivato dal Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. L’autore di opere di grande valore come "La gatta Cenerentola" e "L'opera buffa del giovedì Santo", che è stato anche regista teatrale e musicologo, è in gravi difficoltà finanziarie. De Simone ha bisogno di cure molto costose, che non riesce ad affrontare con il patrimonio a disposizione ed è per questo motivo che si sono mobilitate più persone ed enti per chiudere un aiuto dello Stato attraverso la legge Banchelli, approvata proprio per garantire un sostegno finanziario a personalità di chiara fama nazionale e internazionale in crisi economica.

Il Conservatorio San Pietro a Majella, come riporta Napoli Today, ha scritto una lettera accorata al presidente del consiglio Mario Draghi, auspicando un suo personale interessamento. “Il Conservatorio di San Pietro a Majella – è scritto nella missiva – che ha avuto il privilegio negli anni Novanta di avere il maestro De Simone quale direttore e figura di riferimento, si unisce al coro di quanti, di fronte a una situazione non compatibile con la statura morale e artistica di Roberto De Simone, chiedono gli venga riconosciuto il trattamento previsto dalla legge 440 del 1985 (la cosiddetta legge Bacchelli), in considerazione dei suoi alti meriti culturali e del prestigio che la sua attività, nel corso degli ultimi sessant'anni, ha conferito al Paese”.

Nei giorni scorsi, il caso del maestro De Simone era stato sollevato dal quotidiano la Repubblica, che aveva intervistato il compositore, dando voce al suo disperato appello. “Devo gridare in che condizioni sono? Il Parlamento dovrebbe vergognarsi – aveva detto –.

Dieci euro, sembra una spesa risibile, ma per me non è l'unica, assumo diverse medicine e costi aggiuntivi non posso affrontarne”.

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