Cronaca locale

Whirlpool, lavoratori favorevoli alla buonuscita ma i tempi della reindustrializzazione si allungano

L’accelerata dipende dai tentennamenti del consorzio campano che non dà segnali incoraggianti per quanto riguarda l’operazione di reindustrializzazione

Whirlpool, lavoratori favorevoli alla buonuscita ma i tempi della reindustrializzazione si allungano

Sono giorni cruciali quelli che stanno vivendo i 320 lavoratori della Whirlpool di Napoli, licenziati dalla multinazionale americana che ha deciso di chiudere lo stabilimento di via Argine. Il loro futuro si decide in queste ore, poiché il processo di reindustrializzazione sta andando per le lunghe. Il consorzio interessato a rilevare la fabbrica continua a prendere tempo e i dipendenti chiedono soluzioni immediate per far fronte alla loro difficile situazione. Ieri gli operai hanno incontrato le organizzazioni sindacali all’interno dello stabilimento per discutere della proposta della Whirlpool di garantire una buonuscita al personale licenziato.

I sindacalisti hanno esposto ai lavoratori l’idea della multinazionale che, in cambio della rinuncia di ogni tipo di azione legale da parte degli ex dipendenti, è disposta ad aumentare l’indennizzo di chiusura del rapporto lavorativo da 85mila a 95mila euro, mentre per quelle persone che decideranno di trasferirsi al nord, nella fabbrica di Cassinette, in provincia di Varese, ci sarebbe un indennizzo per lo spostamento pari a 25mila euro. Per adesso, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, i lavoratori non si sono ancora esposti, anche se quasi tutti sembrano essere disponibili ad accettare i 95mila euro di buonuscita. Pochissimi, invece, gli operai disposti ad andare a Varese per non perdere il posto di lavoro, forse solo una decina.

L’accelerata dipende dai tentennamenti del consorzio campano che non dà segnali incoraggianti per quanto riguarda l’operazione di reindustrializzazione. Ieri è saltato anche l’incontro con Whirlpool per la firma della lettera di intenti propedeutica all’acquisto della fabbrica di via Argine. A questo punto diventa strategico anche il ruolo che potrà assumere la Regione Campania, che potrebbe mediare tra la multinazionale americana e il consorzio campano per velocizzare i tempi della trattativa.

Sotto accusa sono finiti i ministri del Lavoro e dello Sviluppo sociale Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti, i quali non si sono presentati agli ultimi vertici con la Whirlpool, facendo indispettire sia i sindacati sia i lavoratori.

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