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Avvocati bloccati dallo sciopero dei benzinai, rinviata l'udienza per terrorismo

I legali bloccati e la prima udienza del processo a Romana Mengaziol, accusata di avere reclutato miliziani poi partiti per il Donbass, Ucraina orientale, è stata rinviata

I legali bloccati e la prima udienza del processo a  Romana Mengaziol, accusata di avere reclutato miliziani poi partiti per il Donbass, Ucraina orientale, è stata rinviata
I legali bloccati e la prima udienza del processo a Romana Mengaziol, accusata di avere reclutato miliziani poi partiti per il Donbass, Ucraina orientale, è stata rinviata

Gli avvocati rimangono bloccati a Salerno per lo sciopero dei benzinai e a Brescia si rinvia il processo. Così la prima udienza del processo a carico di Romana Mengaziol, la 66enne residente a Gussago accusata di avere reclutato miliziani poi partiti per il Donbass, Ucraina orientale, per combattere tra gli squadroni filorussi, è stata rinviata. Gli avvocati dell'imputata, che deve rispondere di arruolamento con finalità di terrorismo, sono rimasti bloccati a Salerno dallo sciopero dei benzinai revocato nelle scorse ore. Per questo la corte d'assise di Brescia ha inizialmente respinto l'istanza di legittimo impedimento. "Potevano organizzarsi diversamente" ha scritto nell'ordinanza quando l'imputata ha revocato il mandato ed è quindi stato nominato un avvocato d'ufficio. Questo, data l’impossibilità di studiare gli atti in poche ore, ha chiesto un termine per preparare la difesa. Il giudice ha quindi rinviato l'udienza al 4 aprile.

L'inchiesta

Romana Mengaziol, 66 anni, d’origini piemontesi e residente a Gussago è coinvolta nell’indagine, coordinata dal pm Erika Battaglia di Brescia, riguarda il presunto reclutamento di combattenti partiti per affiancare le milizie filo russe in Ucraina. I fatti risalgono al 2015 e nella ricostruzione accusatoria l’imputata sarebbe stata titolare di una agenzia di security con sede a Londra. Romana Mengaziol fino ad oggi è stata assistita dall’avvocato Francesca Occhiuzzi del foro di Paola.

Reclutava milizie offrendo i viaggi

La donna, secondo quanto riferito nell’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Genova nei confronti di altre persone, tra cui un bresciano, che sarebbe in Ucraina a combattere nel Donbass con le milizie filo russe, si sarebbe offerta di concorrere alle spese “del gruppo fornendo il denaro per pagare i biglietti del viaggio di ritorno“.

Ora la prima udienza sarà il 4 aprile, giorno in cui l’accusata sarà difesa da un nuovo avvocato, nominato dopo lo sciopero dei benzinai.

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