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"Dalle preghiere alle torture". Nuovi ed inquietanti dettagli sulla strage di Altavilla

Giovanni Barreca ha incontrato ieri il proprio avvocato in carcere a Palermo. L'uomo non si è mostrato pentito di aver sterminato la propria famiglia al culmine di indicibili torture, per lui il sacrificio era inevitabile

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"Dalle preghiere alle torture". Nuovi ed inquietanti dettagli sulla strage di Altavilla

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Continuano ad emergere nuovi ed inquietanti particolari sulla strage di Altavilla Milicia, piccolo paese vicino Palermo. L’undici febbraio scorso Giovanni Barreca, muratore molto conosciuto nel paesino, ha sterminato la propria famiglia in preda a un delirio religioso. Deliro che sembrerebbe continuare ancora ad oggi. L’uomo, fin dal suo arresto, compiuto dai carabinieri della compagnia di Monreale, ha sempre sostenuto di avvertire dei demoni all’interno della propria abitazione e nei suoi familiari, ormai posseduti: la moglie Antonella Salamone, trovata carbonizzata sotto il giardino di casa, e i due figli, Kevin ed Emanuel di rispettivamente 16 e 5 anni, uccisi al culmine di atroci torture e sofferenze. In questo inquietante quadro si sono inserite anche due figure, Sabrina Fina e Massimo Carandente, conosciuti anche come i “Fratelli di Dio”, entrambi accusati di aver partecipato alla strage con Barreca. L’unica sopravvissuta alla strage è la figlia primogenita 17enne di Giovanni Barreca. Anche lei sarebbe accusata di aver partecipato ai tremendi omicidi. La ragazza adesso si trova lontano dalla Sicilia, il timore è che possa essere stata indotta dal papà e dai suoi amici a partecipare attivamente alle torture verso la mamma e i fratellini.

Ieri l'incontro fra Barreca e il suo avvocato

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 marzo, Giovanni Barreca ha incontrato il suo avvocato Giancarlo Barracato all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo. Il muratore siciliano avrebbe per l’ennesima volta confermato al proprio legale la presenza di Fina e Caradente nella propria casa durante i rituali esoterici nei quali hanno perso la vita Antonella Kevin ed Emanuel. “In quella casa non si pregava più – ha detto l’avvocato Barracato dopo il colloquio – perché sostiene che con l’arrivo di Massimo e Sabrina il demonio sarebbe stato schiacciato con una modalità diversa, cioè con le torture. Ha avvertito questo cambiamento anche se gli mancano tanti passaggi che sta cercando a fatica di far riaffiorare. Non riesce ad andare oltre, anzi è tornato a ringraziare la coppia per averlo aiutato ma, allo stesso tempo, non riesce a spiegarsi perché la famiglia non c’è più”.

“Il sacrificio era inevitabile”

Durante il colloquio con il suo avvocato Barreca avrebbe perfino ringraziato più volte i due “Fratelli di Dio” per averlo usato come strumento per purificare la propria famiglia. Nonostante l’uomo sembrerebbe aver capito perfettamente che la sua famiglia non c’è più, rimasta brutalmente uccisa durante un rito esoterico, non avrebbe mostrato nessun pentimento.

La linea di Barreca sarebbe sempre la stessa: il sacrificio era inevitabile.

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