
Prima l'allarme, poi il silenzio. È un mistero il messaggio di allerta - poi rimosso - che sarebbe comparso in un gruppo WhatsApp riservato a lobbisti e manager, dal nome "Lobbisti del mondo nuovo". La firma sarebbe quella di Ettore Maria Colombo, consigliere del ministero della Difesa. "Lo dico con la Morte nel cuore. Ma mi sento parte di questa chat dall'inizio. Per i prossimi giorni (direi anche mesi) evitate zone come ghetto, sinagoga e ristoranti kosher" il messaggio reso noto dall'Adnkronos.
Un riferimento ovviamente alla crisi tra Israele e Iran e ai possibili rischi per la sicurezza. Il messaggio appare chiaro: è meglio tenersi lontano dai luoghi simbolo dell'ebraismo. Ma è stato lo stesso Colombo a precisare la natura del suo monito: "Non c'entra niente il ministro. Non ho ricevuto nessun allarme e nessuna indicazione da parte di nessuna autorità politica, militare o di servizio. Si tratta solo di una mia preoccupazione, in quanto amante dei luoghi e della cultura ebraica". E ancora: "Sono parole mie, timori miei. Non ne ho mai parlato nemmeno un secondo con il ministro nell'ultima settimana e quindi non parlo per ciò che ho sentito alla Difesa, ma per deduzioni logiche da lettore di notizie, tutte tratte da fonti pubbliche".
Insomma, per il momento non ci sarebbero avvisaglie di un attacco ai luoghi simbolo dell'ebraismo. L'attacco all'Iran ha spinto il Viminale a mettere in allerta le forze di sicurezza italiane in particolare a Roma e nei vari luoghi di rappresentanza di Israele. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha convocato al Viminale un Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica: previsto il rafforzamento dei dispositivi di sicurezza per tutti gli obiettivi sensibili riconducibili ai paesi coinvolti nella crisi in atto, oltre che l'ulteriore affinamento e potenziamento di tutte le attività di prevenzione. Riflettori accesi sul Ghetto e sugli altri obiettivi sensibili nella Capitale.
"Se dico che abbiamo preoccupazione, non significa che abbiamo già il nemico alle porte, però ogni volta che c'è una tensione anche di carattere internazionale è fisiologico che le forze di polizia si attivino per il
mantenimento delle condizioni dell'ordine pubblico" ha spiegato Piantedosi. Massima attenzione anche per quanto concerne sia le sedi diplomatiche e gli interessi degli Usa, storico alleato di Israele, sia quelli dell'Iran.