Nazionale

Furia antagonista a Torino: la guerriglia contro il governo | Video

Sedicenti manifestanti si sono ritrovati a Torino per cercare di dare l'assalto al Castello del Valentino dove era in corso un convegno con alcune cariche governative. I sindacati: "Vera e propria guerriglia urbana", Meloni: "Condanniamo con fermezza", Tajani: "Inaccettabile"

Furia antagonista a Torino: la guerriglia contro il governo | Video

Ascolta ora: "A Torino la solita guerriglia urbana. Sette agenti feriti negli scontri"

A Torino la solita guerriglia urbana. Sette agenti feriti negli scontri

00:00 / 00:00
100 %

Nuovi scontri tra polizia a manifestanti pro-Palestina, questa volta a Torino, dove i collettivi capeggiati da Cambiare rotta, insieme ai centri sociali (tra i quali Askatasuna), sono scesi in piazza contro la presenza di alcuni esponenti governativi all'università e contro gli accordi di ricerca con gli atanei israeliani. La manifestazione nasce per contrastare un convegno da loro definito "vergognoso" che vedeva la presenza del rettore del Politecnico Corgnati, del governatore Cirio e il sindaco Lorusso. E ancora, il ministro degli esteri Tajani, il ministro dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida. L'incontro, che vedeva la presenza al tavolo di Alessandra Fidanzi per Eni e di Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del Maeci, era moderato dal direttore de La Stampa, Malaguti.

"Per il boicottaggio accademico di Israele e un'università libera da militarizzazione e dual use! Nessuno spazio ai sionisti guerrafondai dentro l’università", scrivevano gli agitatori nei giorni scorsi sui social. Tra loro, oltre alle solite sigle del Cua e di Cambiare rotta, anche i movimenti legati alla causa palestinese del nostro Paese. Con queste premesse, era logico immaginare che qualcosa sarebbe successo e, infatti, nel momento in cui il corteo dei manifestanti è stato bloccato dalla polizia, posta a presidio dei punti sensibili, si sono verificati i contatti. Quando il gruppo di studenti, anarchici, attivisti ed esponenti dei centri sociali ha cercato di forzare il cordone di polizia e raggiungere il castello del Valentino, dove si stava svolgendo l'incontro, si sono rese necessarie le cariche di alleggerimento.

"Solidarietà alle Forze dell'ordine per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Questa mattina sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino.Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini", ha dichiarato il premier Meloni a fronte degli scontri.

Non sono mancati i lanci di uova contro gli agenti e i soliti fumogeni, che fortunatamente non hanno sortito alcun effetto. I facinorosi sono stati bloccati e nessuno è riuscito a raggiungere il castello del Valentino. Al termine della manifestazione una 30ina di persone sono state identificate. Il bilancio, anche in questa manifestazione, parla di 7 agenti rimasti contusi, stavolta in modo lieve. Tra i manifestanti, invece, sarebbero due le persone lievemente contuse. "La scienza non è legata alla politica quindi ognuno ha diritto a manifestare io esprimo però anche solidarietà alle forze dell'ordine perché si può manifestare a favore di chiunque o contro chiunque purché si rispettino sempre le regole. Insultare carabinieri, poliziotti, finanzieri, offenderli e sputargli in faccia è inaccettabile", sono state le parole di Antonio Tajani a margine dell'incontro.

E poi, in riferimento alla protesta che ha portato agli scontri, è stato chiaro: "Non cancellerò mai quegli accordi, visto che sono stati fatti dal ministero degli Affari Esteri e sono accordi scientifici. La scienza non ha confini, non è una questione né di partito né di nazioni, se significa salvare una vita umana, sia di un ebreo, cristiano, musulmano o ateo, la ricerca scientifica deve andare avanti". Comprensibile l'ennesimo sfogo di rabbia dei sindacati di polizia per una nuova manifestazione finita con gli scontri. "Non possiamo far altro che sottolineare quanto questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato", ha dichiarato il segretario del sindacato della Polizia di Stato, Domenico Pianese.

Nelle sue parole, anche il racconto di quello che è uno schema ormai frequente all'interno di queste manifestazioni: "Nel corteo si sono infiltrati anche numerosi militanti del centro sociale Askatasuna che, travestendosi da manifestanti, hanno aizzato la folla contro la polizia, inscenando una vera e propria guerriglia urbana, e hanno messo a rischio l'incolumità non solo dei poliziotti che sono lì per tutelare l'ordine pubblico, ma anche di tutti i cittadini".

Le università sono ostaggio di minoranze di facinorosi e si continua a rischiare lo scontro a ogni manifestazione.

Commenti