16enne morta e trovata in un canyon, 30 anni dopo la svolta: indagato l'ex fidanzato

La giovane è stata trovata morta in un un canyon nel cuore di Cagliari: dopo due archiviazioni per suicidio, ora si apre a un'altra ipotesi

16enne morta e trovata in un canyon, 30 anni dopo la svolta: indagato l'ex fidanzato
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Dopo 30 anni si è registrata una svolta nel caso di Manuela Murgia, l'allora 16enne che venne trovata morta nel cuore di Cagliari, nel canyon di Tuvixeddu. Come ha rivelato in esclusiva l'Unione Sarda è stato indagato l'ex fidanzato. Il quotidiano sardo scrive che "la Procura della Repubblica di Cagliari ha iscritto un nome nel registro degli indagati: è quello di Enrico Astero, l’ex fidanzato della vittima, che ora ha 54 anni (difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras). L’accusa è di omicidio volontario".

Il pm del caso, Guido Pani, "gli ha notificato l’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili riguardanti l’esame dei vestiti trovati 30 anni dopo nell’ex ufficio di Medicina legale del Policlinico". Il primo input per arrivare alla svolta del caso c'è stato lo scorso marzo, quando la procura ha deciso di riaprire il caso che era stato inizialmente considerato un suicidio e archiviato come tale per due volte. La vera svolta è arrivata quando sono stati rinvenuti gli abiti, ancora perfettamente intatti, ancora sigillati in un magazzino dell'ospedale universario di Cagliari. È qui che è stata effettuata l'autopsia della ragazza, morta a febbraio. Quegli abiti verranno ora analizzati per recuperare possibili tracce utili con le moderne strumentazioni e tecniche a disposizione.

Per il momento gli abiti di Manuela Murgia si trovano nei laboratori del Racis di Roma, dove verranno sottoposti a test non ripetibili. La famiglia della ragazza non si è mai arresa all'ipotesi che la giovane si fosse suicidata lanciandosi nel canyon di Tuvixeddu, una ferita profonda nella roccia sulla quale è stato costruito uno dei primi nuclei di Cagliari. Il genetista che seguirà il caso è Emiliano Giardina, che è attualmente impegnato come consulente anche nel caso di Chiara Poggi. Un testimone vide salire Emanuela Murgia su un'auto blu. L'istanza di riapertura del caso è stato presentato nel 2024 e in un primo momento la procura aveva deciso di archiviare.

È stata la consulenza di Roberto Demontis a cambiare il corso dei fatti, ipotizzando che "le lesioni sarebbero compatibili con l'impatto con un auto e che, probabilmente, prima dell'incidente ci sarebbe stata una violenza sessuale e poi un occultamento di cadavere".

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