Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile: sospesa l'alimentazione

Da pochi minuti all'ultimo padrino sarebbe stata sospesa l'alimentazione

Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile: sospesa l'alimentazione
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Il boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro versa in una situazione critica. Attualmente l'ultimo padrino, arrestato lo scorso sedici gennaio è ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale de L'Aquila ed è in coma irreversibile. Pochi minuti fa i medici hanno sospeso l'alimentazione.

Da mesi l'ultimo padrino stava male

Le condizioni di salute di Messina Denaro erano rapidamente peggiorate in estate. L'uomo l'otto agosto scorso è stato ricoverato in ospedale per l'aggravarsi di un adenocarcinoma mucinoso colorettale, che lo tormentava da anni. Un tumore differenziato al quarto stadio particolarmente aggressivo. Già all'inizio del mese di settembre il boss di Castelvetrano era andato in coma a seguito della reazione ad alcuni farmaci, somministrati per la terapia del dolore. L'uomo accusato di aver ordinato di sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe di Matteo si era ripreso incredibilmente nelle scorse settimane, alternando momenti di lucidà e buonumore a stati di profonda debolezza. Messina Denaro, se le sue condizioni fossero ulteriormente peggiorate, avrebbe espresso la volontà di non essere rianimato.

L'accettazione della figlia mai incontrata

Proprio negli ultimi, fugaci, attimi di lucidità, l'uomo accusato di aver ordinato di sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo avrebbe acconsentito a Lorenza Alagna, la figlia mai incontrata e nata nel dicembre del 1996, durante la latitanza, di ottenere il suo cognome. La giovane Lorenza non aggiungerà il cognome Messina Denaro a quello della madre, ma lo sostituirà completamente. Proprio sull'omicidio del piccolo Di Matteo il boss si è sempre professato innocente, come per molte delle accuse che gli sono state rivolte nel corso di trent'anni di latitanza.

Intanto la caccia al tesoro del boss continua

Intanto - secondo quanto riportato da BlogSicilia - la Procura di Palermo potrebbe aver individuato altri prestanome e beni messi a disposizione dell'ex primula rossa di Cosa nostra.

Ad averlo rivelato sarebbe stato direttamente il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia. Nonostante i molti passi avanti fatti negli ultimi mesi, ci sono comunque moltissime difficoltà. La fitta rete di persone che hanno aiutato Messina Denaro a nascondersi dallo Stato per tre decadi rimane un ostacolo.

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