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Alimentari e bevande, rincari alle stelle. Ecco tutti gli aumenti

In un anno su tutti gli alimenti si registrano aumenti record: secondo l'Istat l'incremento medio è dell'11,2%. Il ministro delle Imprese lancia l'allarme: "Ora si deve intervenire"

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I dati economici positivi e la disoccupazione in netto calo sono due dati in controtendenza rispetto all’inflazione che, seppur rallentando, continua a danneggiare il nostro Paese. A finire sotto la lente di ingrandimento sono soprattutto i prezzi del supermercato che, a differenza di altri, rimangono troppo alti secondo gli standard. Dalla pasta fino all’olio, passando per i prodotti estivi, il confronto con l’anno scorso è impietoso. I dati Istat, elaborati dall’Unione nazionale dei consumatori, sono ancora più preoccupanti: l’incremento medio è dell’11,2%.

I rincari

A fronte di un’inflazione che cala, quasi il 4% in meno rispetto a inizio anno, il caro prezzi al supermercato continua a preoccupare i consumatori. I rincari, tradotti in numeri, si traducono in un peso insopportabile per le famiglie italiane. Per una coppia con due figli l’aumento dei prezzi significa, in media, un colpo da 861 euro in più all’anno. Il dato peggiora se si analizzano le famiglie con tre o più figli che, secondo le stime, andranno a pagare 1029 euro in più a livello annuale.

L’aumento del prezzo della pasta è il caso più evidente. Dopo il calo del prezzo dello 0,3% a maggio, a giugno, sempre secondo i dati Istat, c’è stato un rimbalzo in un solo mese dello 0,6%. In un anno l’aumento del prezzo è stato del 12,1%. Un dato terribile che riassume un trend che colpisce tutto il reparto alimentari. Gli aumenti dei prezzi sono da record: il riso registra un aumento del 32,4%, l’olio d’oliva e le patate aumentano rispettivamente del 26,6% e del 26,5%. Tra gli altri spiccano i rincari sul latte conservato, i gelati, le bibite analcoliche e i succhi di frutta.

Le cause

Il responsabile Agricoltura di Legambiente, Angelo Gentili, spiega così a Il Messaggero questo trend negativo:“Spesso – sostiene Gentili – l’aumento dei prezzi è molto più che proporzionale rispetto alla crescita delle materie prime”. Il motivo è presto detto. In generale, spiega il responsabile di Legambiente,“quello che mettiamo nel carrello non è stato prodotto nel momento in cui acquistiamo, ma è frutto di un processo produttivo che dura mesi, con le materie prime comprate a prezzi più alti”. I disastri naturali, incontrollabili per definizione, spesso peggiorano la situazione:“Le gelate e la siccità prima e l’alluvione in Emilia Romagna poi, hanno ridotto le rese, soprattutto di frutta e verdura, facendo salire i prezzi”.

L'ombra della speculazione

Carlo De Masi, presidente di Adiconsum e Massimiliano Dona, presidente dell’Unione consumatori, non hanno dubbi: l’ombra della speculazione gioca un ruolo decisivo nei rincari. “Non ci sono giustificazione – spiega Dona – in un anno i costi di produzione e di trasporto si sono abbassati molto e questi aumenti non sono giustificati. Servono strumenti contro chi specula”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è ancora più netto: “L’allarme sui prezzi – spiega il ministro a Il Messaggero – resta alto perché l’inflazione è il nostro problema.

Abbiamo vinto al battaglia contro gli speculatori in campo energetico, ora chiediamo alla Bce più cautela sui tassi perché c’è il rischio recessione”.

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