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Il Papa sdogana Facebook "Web grande opportunità ma no ai mondi paralleli"

Il Santo Padre apre ai social network: "La rete è parte integrante della vita umana". Ma avverte: "Il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto". E invita al rispetto. SONDAGGIO I social network sono pericolosi?

Il Papa sdogana Facebook 
"Web grande opportunità 
ma no ai mondi paralleli"

Roma - Il Papa sdogana Facebook. Ma avverte: "Il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto". Nel messaggio per la 45esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Benedetto XVI invita tutti i cristiani a "unirsi con fiducia e con consapevole e responsabile creatività nella rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile. Non semplicemente per soddisfare il desiderio di essere presenti, ma perché questa rete è parte integrante della vita umana".

Le possibilità legate ai social network La riflessione del Pontefice si sofferma in modo particolare sulle "inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione" rese possibili dai "social network". Non cita la piattaforma creata da Mark Zuckerberg, ma il riferimento è chiaro: "Nella ricerca di condivisione, di 'amicizie', ci si trova di fronte alla sfida dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio 'profilo' pubblico". Qui sta la questione: il coinvolgimento in queste reti "conduce a nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé" e "pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell’autenticità del proprio essere. La presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale".

L'avvertimento del Santo Padre Per questo, avverte il Pontefice, è "importante ricordare sempre che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita". Ciò vale tanto più per l’annuncio del Vangelo, che "pur proclamato nello spazio virtuale della rete, esige sempre di incarnarsi nel mondo reale". Per questo, continua Benedetto XVI, "rimangono sempre fondamentali le relazioni umane dirette nella trasmissione della fede". "Cristo è la risposta piena e autentica a quel desiderio umano di relazione, di comunione e di senso che emerge anche nella partecipazione massiccia ai vari social network", scrive il Papa. E i credenti devono contribuire "affinché il web non diventi uno strumento che riduce le persone a categorie, che cerca di manipolarle emotivamente o che permette a chi è potente di monopolizzare le opinioni altrui". Benedetto XVI non si esime da qualche consiglio pratico per "uno stile cristiano di presenza" nella rete, a partire da "una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro". Chiede di «testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo".

Esso "non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale" e "non trae il suo valore dalla sua 'popolarità' o dalla quantità di attenzione che riceve". Questa verità va fatta "conoscere nella sua integrità piuttosto che cercare di renderla accettabile magari 'annacquandola'".

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