Cronaca giudiziaria

La famiglia di Soumahoro indagata per sfruttamento dei migranti

400mila euro di stipendi non pagati ai dipendenti, minorenni abbandonati senza luce e gas e in condizioni ingienico-sanitarie precarie. La Procura di Latina apre un'inchiesta

La famiglia di Soumahoro finisce indagata per sfruttamento dei migranti

"Non c'entro niente". Così, con un tweet, Aboubakar Soumahoro, replica all’apertura dell’inchiesta della procura di Latina nei confronti della moglie e suocera. Un'indagine che le vedrebbe coinvolte nello sfruttamento dei migranti impegnati nelle cooperative di famiglia, Karibu e Aid. Le notizie erano già venute alla luce qualche mese fa, ma non erano state approfondite fino a cadere nel dimenticatoio. Adesso il sindacato Uiltucs, però, ribadisce i fatti e le testimonianze dirette dei lavoratori finiscono sul tavolo della Procura, così come i bilanci che non tornano.

Protagonista della vicenda è Marie Terese Mukamitsindo, suocera del deputato con gli stivali e presidente del consiglio d’amministrazione di entrambe le cooperative, oltre che vincitrice del Moneygram Award 2018 come imprenditrice dell’anno di origine straniere in Italia. Accanto a lei, c'è la del parlamentare ivoriano, Liliane Muekatete.

Le denunce fatte da parte del sindacato Uiltucs riportano le parole dei migranti che raccontano di non ricevere lo stipendio da due anni, di essere costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie inadeguate e di essere stati coinvolti nell’erogazione di fatture false. Le ipotesi avanzate hanno permesso agli investigatori di trovare già qualche riscontro come, per esempio, la documentazione delle cooperative trovata in dei cassonetti a Sezze, dove si trova Karibu. Nelle mani degli esperti anche gli screenshot di alcune chat che vedono coinvolta direttamente anche la suocera di Soumahoro e che attesterebbero i mancati pagamenti.

Al centro dell’inchiesta infatti ci sono i 400mila euro di debiti che le cooperative hanno nei confronti dei lavoratori e che, trovando un accordo con l’Ispettorato del lavoro, avrebbero dovuto saldare in modo dilazionato. Fatto, in realtà, mai accaduto.

"Dove sono e dove finiscono i soldi pubblici erogati?”, fanno sapere, quindi, dal sindacato, come riporta l’inchiesta di Repubblica che ha potuto visionare le carte. Documenti sospetti che lasciano ipotizzare che gli stranieri venissero abbandonati e che il denaro destinato all’accoglienza finisse poi nelle tasche dei gestori delle strutture. Somme di denaro ingenti, tra l’altro, visto che la sola Karibu nel 2021 ha ricevuto ben 227 mila euro come contributo a fondo perduto Covid.

E sull’abbandono dei lavoratori, tanto cari all’onorevole Soumahoro, i racconti dei protagonisti sembrano inquadrare uno scenario ancora peggiore, visto che sono coinvolti minorenni. "L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti
E ancora: “Ci hanno mandato tutti in posti cattivi e anche maltrattati”.

Poche e dirette le parole sulla questione da parte del neo eletto in Parlamento: "Non c'entro niente con tutto questo", ha tagliato corto, "Non consentirò a nessuno di infangarmi. Chi ha deciso di farmi la guerra, con diffamazione, dico ci vediamo in tribunale. Ho dato mandato ai legali di perseguire penalmente chiunque, usando qualsiasi mezzo, offenda la mia reputazione".

Soumahoro promette quindi ripercussioni legali a chiunque abbia messo in dubbio la sua reputazione.

Intanto sui social i molti affezionati dell'ex sindacalista si scatenano chiedendo chiarimenti più precisi.

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