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Il governo prepara la guerra agli eco-vandali: "Rischiano fino a 3 anni di carcere"

Un disegno di legge di Fratelli d'Italia punta a inasprire le pene per chi deturpa e vandalizza il patrimonio artistico e monumentale italiano

Il governo prepara la guerra agli eco-vandali: "Rischiano fino a 3 anni di carcere"

Dopo i numerosi attacchi subiti dalle opere d'arte italiane, alcune delle quali hanno subito danni per migliaia di euro, Fratelli d'Italia ha deciso di proporre una stretta preventiva per evitare che gli eco-vandali continuino a deturpare la bellezza artistica italiana. In alcuni casi, per altro, solo la prontezza di riflessi di forze dell'ordine e presenti ha evitato danni irreparabili, come nella fontana della Barcaccia, realizzata in travertino, una pietra porosa bianca che ha rischiato di essere rovinata per sempre dal liquido nero versato pochi giorni fa in pieno giorno.

Che dire, poi, del monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano, imbrattato con vernice non idrosolubile e ancora macchiato a oltre un mese dall'atto vandalico. Il motivo di queste azioni è sempre lo stesso: attirare l'attenzione sul cambiamento climatico ma questi metodi, oltre a essere inutili, creano una barriera di antipatia attorno agli attivisti, contestati e criticati.

Il senatore Marco Lisei, esponente di Fratelli d'Italia, è il primo firmatario del ddl, la cui bozza è stata visionata dall'agenzia Adkronos. Per il momento al suo interno è presente un solo articolo recante modifiche al decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 e all'articolo 635 del codice penale. Entrando nel dettaglio, per chi ha riportato una o più denunce o è stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali tutelati, è previsto il divieto, per un minino di sei mesi ad un massimo di un anno, di avvicinarsi ad una distanza inferiore a 10 metri agli edifici sottoposti a tutela.

Chiunque venga colto a trasgredire, rischierebbe una multa che va dai 500 ai 1.000 euro. Il disegno di legge targato Fdi, inoltre, punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni anche chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali. Il relatore Lisei evidenzia come "il diritto di scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile" non debba essere "assolutamente confuso con il non-diritto a compiere azioni vandaliche per porre all'attenzione delle persone questo o quel problema o esigenza".

Per il senatore si tratta di "un non-principio che non può essere in alcun modo legittimato".

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