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Fedez di nuovo sul tumore: "Chi l'ha detto che si deve essere migliori?"

Fedez è tornato a parlare della malattia e di come il tumore ha cambiato la sua vita rendendolo più cinico: "Se si è stronzi si può anche rimanere benissimo stronzi come prima, senza che per questo subentri un senso di colpa"

Fedez di nuovo sul tumore: "Chi l'ha detto che si deve essere migliori?"

La diagnosi, l'intervento, la cicatrice e la nuova vita. Negli ultimi giorni Fedez è tornato a parlare con forza del tumore al pancreas, che ha scoperto lo scorso febbraio e che gli è stato asportato a marzo, e dei risvolti nella sua vita. Un dramma vissuto tra mille emozioni, prima di sconforto e poi di reazione, del quale, oggi, parla con schiettezza e anche un po' di cinismo: "La malattia è una finestra a forma di spirale, a volte ti ci allontani".

Fedez è stato ospite dell'incontro "Brutto male addio" svoltosi all'interno del festival "Il Tempo della salute" a Milano, a cui ha partecipato anche Massimo Falconi, il chirurgo che lo ha operato all'Irccs San Raffaele. Durante il suo intervento il rapper ha parlato di come è cambiata la sua vita dopo la rimozione del cancro al pancreas: "Vivo assolutamente bene oggi, anche se ho delle conseguenze. Prevalentemente sono problemi di tipo gastrico, di digestione. Il mio pancreas - o meglio quel che ne rimane - non produce più abbastanza enzimi e sono costretto ad assumerli prima di mangiare".

Al pubblico presente in sala Federico Leonardo Lucia ha parlato anche del suo rapporto con la cicatrice che l'intervento durato sette ore gli ha lasciato come "ricordo" della dura battaglia affrontata: "Il mio rapporto con essa non è mai stato dei migliori, ma è un ricordo indelebile, molto utile, di quello che ho dovuto passare". Raccontando del momento in cui ha ricevuto la diagnosi del tumore, Fedez ha parlato di "tsunami emotivo" e ha confessato che ancora oggi sta elaborando quanto vissuto. "Nel momento in cui scopri di avere una malattia c'è una rigerarchizzazione delle tue priorità ma non è sempre detto che ci si ricordi per sempre di un'esperienza così traumatica, è un esercizio che bisogna fare per capire quanto si è stati fortunati".

Poi, come aveva già fatto durante l'ultimo podcast del suo programma Muschio Selvaggio, è tornato a parlare dell'essere migliori dopo una situazione così traumatica e al limite tra vita e morte: "Chi lo ha detto che uno per forza deve essere migliore? Il pensiero che ho fatto io è questo: se non sono migliorato, forse sono ancora peggio di prima. E lì subentra un senso di colpa che non dovrebbe esserci perché non è detto che dalla malattia bisogna uscire migliori. Se si è stronzi si può anche rimanere benissimo stronzi come prima, senza che per questo subentri un senso di colpa".

Un pensiero che aveva già espresso ai suoi fan pochi giorni fa su Youtube.

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