Il personaggio della settimana

Paola Egonu, l'ipocrisia del milione: così l'Italia smette di essere razzista

A Paola Egonu sarebbe bastato evitare di fare propaganda strumentale, sollevando un polverone razzista contro l'Italia, per evitare fraintendimenti al suo ritorno

Paola Egonu, l'ipocrisia del milione: così l'Italia smette di essere razzista

Paola Egonu torna a giocare in una squadra italiana: questa è la notizia che ha creato qualche brivido agli appassionati di pallavolo nel corso dell'ultima settimana. Ma dopo la rapida ebbrezza per poter riveder giocare il più forte opposto italiano nel campionato del nostro Paese, in tanti si sono chiesti se sia accaduto qualcosa rispetto a pochi mesi fa, quando è andata via sbattendo la porta. La risposta è no: non è successo nulla. L'Italia è sempre il solito Paese, meraviglioso o terribile a seconda dei gusti, sicuramente possiamo accordarci per una via di mezzo, ma sempre quello è. Al governo c'è ancora un esecutivo di centrodestra e Giorgia Meloni ne è sempre il capo. L'Italia non era un Paese razzista quando Egonu è andata a giocare in Turchia, nonostante solo una manciata di settimane fa lei abbia detto il contrario, e non lo è nemmeno ora. O forse sembra che lo sia meno ai suoi occhi, dopo la firma di un contratto milionario.

Quando a ottobre, dopo l'ennesima partita sbagliata in nazionale decise di andare a giocare in Turchia, gli amici della sinistra, ai quali lei sembra essere particolarmente affezionata, dissero che faceva bene ad andarsene perché l'Italia era un Paese razzista. Lei stessa ebbe una reazione molto forte quando un tifoso (non l'Italia, non un palazzetto, ma un tifoso) le chiese: "Perché sei italiana?". Una domanda che lei, legittimamente, perché non siamo qui a sindacare sulla sensibilità altrui, visse come un episodio razzista. Ma a quel punto, qualcuno disse addirittura che Egonu è stata costretta ad andare nel Paese di Recep Tayyip Erdoğan a causa dell'avvento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Infatti, è risaputo che la Turchia sia un Paese liberale, aperto ai diritti civili e non razzista, al contrario dell'Italia.

Sarcasmo a parte, sembrava che Paola Egonu dovesse andare in Turchia per trovare la Terra promessa, ma a sei mesi dall'annuncio della partenza ecco che all'improvviso cambia tutto e torna in Italia. Non che non faccia piacere il ritorno di una giocatrice così forte, ci mancherebbe. È solo che a poche settimane dalla sua partecipazione al festival di Sanremo e dall'intervista al vetriolo contro l'Italia rilasciata a Vanity Fair, in cui ha raccontato un'Italia razzista al pari degli Stati Uniti negli anni delle segregazioni razziali, sapere che torna nel nostro Paese e lo fa perché le viene offerto un contratto che tra ingaggio e premi arriva al milione di euro... Bhe, qualche dubbio lo fa venire.

Alcuni esperti di pallavolo sostengono che Giovanni Guidetti, allenatore della formazione turca del VakifBank, abbia ritenuto che l'investimento milionario su Paola Egonu non valga le prestazioni viste sul campo e abbia deciso di farne a meno per la prossima stagione.

Ma resta il fatto che la pallavolista, invece di guardarsi attorno e di prendere contatti con formazioni oltre i confini italiani, dove sicuramente non mancavano le proposte vista la sua bravura, ha deciso di accasarsi a Milano, per un milione di euro. Quanto ci vorrà prima che, dopo un errore o a una partita storta, che capita anche ai migliori, davanti ai fischi o agli insulti dei tifosi più coriacei e appassionati, si torni al solito adagio "Italia Paese razzista"?

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