Che cos'è e quali sono gli obiettivi della legge sul ripristino della natura

Tra i punti della legge sul ripristino della natura troviamo la previsione di obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri per il rispristino degli ecosistemi

Che cos'è e quali sono gli obiettivi della legge sul ripristino della natura
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Ripristinare gli ecosistemi per le persone, il clima e il pianeta. Sono questi gli ambiziosi traguardi che si prefigge di raggiungere la Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura presentata dalla Commissione europea il 22 giugno 2022. Tra mille dubbi e incertezze, con 336 voti a favore, 300 contro e 13 astenuti, il Parlamento europeo ha adottato il mandato negoziale sulla suddetta legge. Il mandato approvato permetterà di iniziare i negoziati con il Consiglio Ue, che a sua volta aveva già approvato la propria versione.

Che cos’è la legge sul ripristino della natura

La legge sul ripristino della natura fa parte del pacchetto clima della Commissione von der Leyen e si inserisce nella strategia sulla biodiversità per il 2030. Si tratta di un elemento chiave della strategia dell'Ue sulla biodiversità, che richiede obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi degradati, in particolare quelli con il maggior potenziale di cattura e immagazzinamento del carbonio e per prevenire e ridurre l'impatto dei disastri naturali.

Come funziona la legge

Con la legge sul ripristino della natura, la Commissione punta a riparare l'80 % degli habitat europei che versano in cattive condizioni e a riportare la natura in tutti gli ecosistemi, dalle foreste e dai terreni agricoli agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani.

In base alla proposta, saranno assegnati a tutti gli Stati membri obiettivi giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in vari ecosistemi, a integrazione delle normative esistenti. L'idea è far sì che le misure di ripristino coprano almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell'Ue entro il 2030 e si estendano infine a tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

La normativa vuole portare a un livello superiore le esperienze maturate in materia di misure di ripristino della natura, quali la rinaturalizzazione, il reimpianto di alberi, il rinverdimento delle città o l'eliminazione dell'inquinamento per consentire il recupero della natura.

Quali sono gli obiettivi della legge

La proposta mira a ripristinare gli ecosistemi, gli habitat e le specie nelle zone terrestri e marine dell'Ue al fine di consentire il recupero a lungo termine e duraturo della biodiversità e della natura resiliente; contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Ue in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai cambiamenti climatici; e a far fronte agli impegni internazionali.

Sul sito della Commissione europea si legge che il provvedimento contiene i seguenti obiettivi: l'inversione del declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e, successivamente, l'aumento di queste popolazioni.

E ancora: nessuna perdita netta di spazi verdi urbani entro il 2030, un aumento del 5% entro il 2050, una copertura arborea minima del 10% in ogni città e un guadagno netto di spazi verdi integrati negli edifici e nelle infrastrutture; negli ecosistemi agricoli, l'aumento complessivo della biodiversità e una tendenza positiva per le farfalle, l'avifauna nelle aree agricole.

Come sarà implementata

I Paesi dell'Ue dovrebbero presentare alla Commissione i piani nazionali di ripristino entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento, indicando come raggiungeranno gli obiettivi. Saranno inoltre tenuti a monitorare e riferire sui loro progressi.

L'Agenzia europea dell'ambiente elaborerà relazioni tecniche periodiche sui progressi compiuti verso gli obiettivi. La Commissione, a sua volta, riferirà al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della legge sul ripristino della natura.

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