
Giornata fondamentale per il processo di pace in Ucraina. Alle 16.39 italiane, Bloomberg ha riferito che era in corso la telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump anticipata dal Cremlino questa mattina. Prima di sentire lo zar, Trump ha chiamato il presidente ucraino Volodymry Zelensky. Il leader del Cremlino ha sentito il suo omologo di Washington dalla scuola di musica della città di Sochi. La telefonata si è conclusa attorno alle 18.30 italiane, dopo più di due ore.
"Siamo sulla strada giusta. È stato un colloquio franco e molto utile", ha dichiarato Putin al termine del colloquio con Trump. Il presidente russo ha affermato che, durante la telefonata, il tycoon ha espresso la posizione di Washington su un cessate il fuoco e ha ringraziato il capo della Casa Bianca per aver fatto riprendere le trattative dirette tra Mosca e Kiev. Secondo quanto riportato dalla Tass, lo zar avrebbe detto a Trump di essere disposto a una tregua solo con "accordi appropriati" e compromessi e si sarebbe impegnato a lavorare con l'Ucraina su un memorandum per la pace futura: "Abbiamo concordato con il presidente degli Stati Uniti che la Russia proporrà ed è pronta a collaborare con la parte ucraina su un memorandum riguardante un possibile futuro trattato di pace con la definizione di una serie di posizioni, come ad esempio i principi di risoluzione, i tempi di un possibile accordo di pace e così via, compreso un possibile cessate il fuoco".
Secondo quanto riportato dalla Bild, come condizione per il cessate il fuoco il Cremlino esige il completo ritiro delle truppe ucraine dalle regioni occupate, in particolare Zaporizhia e Kherson, oltre allo stop del sostegno militare dall'Occidente durante la tregua e il blocco di qualunque iniziativa per l'invio di soldati Nato nel Paese invaso. Il Cremlino, inoltre, ha affermato che il presidente Usa non ha posto alcun ultimatum alla Russia per il cessate il fuoco.
"Ho appena concluso la mia chiamata di due ore con il presidente Vladimir Putin della Russia. Credo che sia andata molto bene. Russia e Ucraina inizieranno immediatamente negoziati verso un cessate il fuoco e, cosa più importante, verso la fine della guerra", ha scritto Donald Trump su Truth Social. "Le condizioni saranno negoziate tra le due parti, come non potrebbe che essere, perché conoscono dettagli di un negoziato di cui nessun altro sarebbe a conoscenza. Il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti. Se non fosse stato così, lo direi ora, piuttosto che dopo". Il presidente Usa ha anche affermato che Mosca ha intenzione di avviare un commercio su larga scala con gli Stati Uniti, a cui l'inquilino della Casa Bianca ha dato la sua approvazione solo dopo la firma di una tregua. "I negoziati tra Russia e Ucraina inizieranno immediatamente. Ho così informato il presidente Volodymyr Zelenskyy dell'Ucraina, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, il presidente Emmanuel Macron della Francia, il primo Ministro Giorgia Meloni dell'Italia, il cancelliere Friedrich Merz della Germania e il presidente Alexander Stubb della Finlandia, durante una telefonata con me, immediatamente dopo la telefonata con il presidente Putin", ha aggiunto Trump. "Il Vaticano, rappresentato dal Papa, ha dichiarato che sarebbe molto interessato ad ospitare i negoziati. Che il processo abbia inizio!".
Il giorno della telefonata: la posizione russa e l'ultimatum degli Usa
La notizia del colloquio telefonico è stata diffusa dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il quale ha anche sottolineato che la Russia raggiungerà gli obiettivi della sua operazione militare, ma che "naturalmente è preferibile raggiungerli attraverso mezzi politici e diplomatici". Il diplomatico ha anche dichiarato che Putin "ha compiuto notevoli sforzi prima del 2022 per intraprendere la strada diplomatica necessaria per raggiungere i nostri obiettivi. Poi abbiamo ricevuto un rifiuto piuttosto duro anche solo di discutere le bozze di documenti preparate dalla parte russa". Per quanto riguarda un possibile incontro tra lo zar e Trump, Peskov ha affermato che esso "deve essere preparato con cura perché sia produttivo. Saranno loro a decidere". Peskov ha anche specificato che i negoziati saranno "minuziosi e, forse, a lungo termine", perché dovranno essere discusse "un gran numero di sfumature".
Nodo cruciale della trattativa sarà il controllo della Crimea e delle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dalla Russia: Donetsk, Zaporizhzhia, Kherson e Lugansk. Nessuna di queste è completamente sotto il controllo di Mosca e concederle a Putin, secondo molti, sarebbe un inaccettabile passo oltre il semplice congelamento del fronte. Sulla questione, e in particolare sulla penisola affacciata sul Mar Nero, si è espressa nuovamente l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera Kaja Kallas: "Noi siamo stati molto chiari. Per noi è molto chiaro che non si possono cambiare i confini riconosciuti a livello internazionale con la forza. Riconoscere la Crimea come parte della Russia significherebbe proprio questo, e non lo faremo mai".
Sulla telefonata tra Trump e Putin è intervenuto anche il vicepresidente Usa JD Vance: "Ci rendiamo conto che siamo ad un impasse, e credo che il Presidente Trump chiederà al presidente Putin 'sei serio?', perché le proposte Usa lo sono sempre state". Il vice del tycoon ha aggiunto che se la Russia "non è disposta al dialogo" allora "alla fine, gli Stati Uniti dovranno dire che questa non è la nostra guerra. E' la guerra di Joe Biden, è la guerra di Vladimir Putin, cerchiamo di farla finire, ma se riusciamo a farlo. Altrimenti sapete cosa diremo, abbiamo fatto bene a provarci ma non lo faremo più". La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, invece, ha affermato che "Donald Trump è sicuramente aperto ad un incontro faccia a faccia con Vladimir Putin", attualmente non in preparazione secondo le fonti del Cremlino, e che "l'obiettivo del presidente è un cessate il fuoco subito".
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto aperto ai negoziati e ha rilanciato la proposta di colloqui diretti con la leadership russa. "L'Ucraina insiste sulla necessità di un cessate il fuoco completo e incondizionato che dovrebbe avere una durata sufficiente e prevedere la possibilità di proroga. La nostra offerta, concordata con i partner, è di trenta giorni", ha scritto su Telegram. "Siamo pronti per questo. Siamo anche pronti a incontrarci a livello di leader per risolvere questioni chiave. L'Ucraina non ha paura dei negoziati diretti con la Russia, ed è importante che la leadership russa non prolunghi la guerra".
In serata Zelensky ha ribadito che l’Ucraina non accetterà di ritirare il proprio esercito dalle zone sotto il suo controllo. "Nessuno ritirerà le nostre truppe dai nostri territori", ha dichiarato ai giornalisti a Kiev, rispondendo alle domande sulle richieste di Mosca all’Ucraina di abbandonare completamente le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, quattro regioni che la Russia afferma di aver annesso ma di cui non ha il pieno controllo.
E Donald Trump, rivolgendosi ai giornalisti nel Rose Garden della Casa Bianca, ha detto: "Abbiamo
appena trascorso due ore e mezza a parlare con Vladimir Putin e penso che siano stati fatti alcuni progressi. La situazione lì è terribile. Ogni settimana vengono uccisi 5mila giovani. Quindi, speriamo di aver fatto qualcosa".