I punti chiave
Nuovi guai per Donald Trump. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha fatto sapere che l'ex presidente repubblicano può essere citato in giudizio per l'assalto a Capitol Hill da parte dei suoi sostenitori, risalente al 6 gennaio 2021. "Parlare al pubblico di questioni di interesse pubblico è una funzione tradizionale della Presidenza", hanno scritto gli avvocati della divisione civile del dipartimento di Giustizia, secondo il Washington Post. "Ma quella funzione tradizionale è quella della comunicazione pubblica. Non include l'incitamento alla violenza privata imminente". E ancora: "A volte i presidenti possono usare una forte retorica. E quelli che ascoltano quella retorica possono reagire in modo eccessivo o addirittura rispondere con la violenza", ha scritto giovedì il dipartimento di Giustizia, secondo Intercept.
Due agenti di polizia del Campidoglio degli Stati Uniti e 11 membri della Camera democratica si sono uniti in una causa per ritenere l'ex presidente responsabile di quanto accaduto quel giorno.
L'indagine
Ora una giuria di tre giudici della Corte d'Appello di Washington Dc deciderà se consentire la prosecuzione della causa. La giuria aveva valutato l'opportunità di archiviare il caso a dicembre, ma ha chiesto al dipartimento guidato da Merrick Garland di intervenire per verificare se Donald Trump goda o meno dell'immunità. Il giudice capo Sri Srinivasan e i giudici George Katsas e Judith Rogers, riporta Us Today, stanno esaminando il caso: Srinivasan è stato nominato da Barack Obama, Katsas da Trump e Rogers da Bill Clinton.
Nel complesso, sono tre le cause intentate contro l'ex presidente, e ciascuna di esse accusa Trump di incitamento alla rivolta e di essere il responsabile dell'assalto all'edificio cuore della democrazia americana. Nell'assalto a Capitol Hill sono morte cinque persone, fra cui un agente di polizia e quattro sostenitori dello stesso Trump: altri quattro agenti di polizia, ricorda Factcheck.org, si sono suicidati nei giorni e nei mesi successivi alla rivolta.
Chi accusa l'ex presidente
Il deputato dem Eric Swalwell ha intentato una causa nel marzo 2021 accusando Trump di essere a conoscenza della cospirazione per attaccare il Campidoglio e di non aver fatto nulla per fermarla. Lo stesso hanno fatto due agenti della polizia del Campidoglio, James Blassingame e Sidney Hemby, i quali hanno accusato il tycoon di aver incitato la rivolta esortando i suoi seguaci a cercare di ribaltare i risultati delle elezioni; infine, la Ten House Democrats ha intentato l'ennesima causa accusando il magnate di aver violato il Ku Klux Klan Act del 1871, che protegge i legislatori da minacce o intimidazioni contro l'adempimento dei loro doveri.
Gli avvocati del dipartimento di Giustizia osservano che il loro deposito non ha alcuna relazione con l'indagine del consulente speciale sulla possibilità che l'esponente repubblicano possa essere accusato penalmente per i tentativi di annullare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 prima della rivolta del Campidoglio, sottolinea Fox News.
Ennesima grana per Trump
Si tratta dell'ennesima vicenda legale che coinvolge l'ex presidente. Nelle scorse settimane un gran giurì nella contea di Fulton, nello Stato Usa della Georgia, ha ordinato la diffusione di alcuni stralci del rapporto che descrive i risultati dell'indagine sulla presunta interferenza dell'ex presidente Donald Trump e dei suoi alleati nelle elezioni come parte di un più ampio tentativo di ribaltare i risultati delle presidenziali del 2020.
Il rapporto indica che il gran giurì ritiene che uno o più testimoni
possano aver commesso falsa testimonianza nelle loro deposizioni e raccomanda ai pubblici ministeri di perseguire le accuse contro di loro, se il procuratore distrettuale dovesse ritenere le prove convincenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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