Politica estera

Regno Unito, bocciato il piano Ruanda: "Incompatibile con diritti umani"

Secondo un nuovo rapporto parlamentare, la legge del governo in materia di contrasto all'immigrazione irregolare "non è compatibile con gli obblighi internazionali del Regno Unito". Ennesima doccia fredda per Sunak

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Ennesimo flop per il governo conservatore del Primo ministro Rishi Sunak. Dopo che, nelle scorse settimane, la Corte d'appello britannica ha bloccato le estradizioni in Ruanda degli immigrati irregolari perché "illegittime", mettendo in crisi la realizzazione del contestato piano di Sunak per combattere l'immigrazione clandestina, ora nuovo un rapporto parlamentare ritiene che il piano del governo britannico di deportare i richiedenti asilo in Ruanda è contrario agli obblighi del Paese in materia di diritti umani e può violare il diritto internazionale. Nel rapporto di 52 pagine pubblicato oggi, i deputati della Commissione parlamentare mista per i diritti umani hanno affermato che la legge del governo in materia di contrasto all'immigrazione irregolare "non è compatibile con gli obblighi internazionali del Regno Unito".

Altro flop per Sunak

Il disegno di legge mira a superare la sentenza della Corte Suprema dello scorso novembre che aveva dichiarato illegale il piano Ruanda voluto dal governo britannico di trasferire i migranti nel Paese africano, confermando così la sentenza del tribunale di grado inferiore che lo aveva definito illegale. Il presidente Lord Reed aveva confermato che il Ruanda non poteva essere considerato un Paese sicuro. La legge del governo Sunak afferma, al contrario, che si tratta di un Paese sicuro e chiunque vi venga inviato dal governo britannico non sarà nuovamente trasferito in un altro Paese non sicuro. Ma il nuovo rapporto parlamentare appena reso noto sostiene che questo elemento di garanzia non può essere applicato nella pratica e rimane aleatorio. Il rapporto afferma che il disegno di legge del governo mina le protezioni previste dalla legge sui diritti umani, contravviene a parti della Convenzione europea sui diritti umani e non tiene pienamente conto dell'impegno del Regno Unito a rispettare i trattati internazionali, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951.

Secondo il discusso disegno di legge, i richiedenti asilo che raggiungono il Regno Unito con piccole imbarcazioni attraverso il Canale della Manica verrebbero processati in Ruanda e vi resterebbero in modo permanente. Il piano è fondamentale per consentire al Primo Ministro Rishi Sunak di "fermare le barche" che portano i migranti irregolari sul suolo britannico.

"La legge mina la reputazione del Regno Unito"

Secondo la commissione parlamentare che ha redatto il rapporto, il governo di Sunak mina la reputazione del Regno Unito per quanto concerne la tutela dei diritti fondamentali e di fatto indebolisce i tribunali britannici costringendoli a considerare il Ruanda un Paese sicuro, pur non ritenendolo tale. La deputata del Partito Nazionale Scozzese Joanna Cherry, che presiede la commissione, ha dichiarato che il disegno di legge "rischia di danneggiare in modo incalcolabile la reputazione del Regno Unito come sostenitore dei diritti umani".
Questo disegno di legge, afferma, "è stato concepito per eliminare le salvaguardie vitali contro le persecuzioni e le violazioni dei diritti umani, compreso il diritto fondamentale di accedere a un tribunale", ha dichiarato. "L'ostilità verso i diritti umani è il cuore di questa legge e nessun emendamento può salvarla". Secondo il Ministero dell'Interno britannico, il piano Ruanda è altresì una soluzione "audace e innovativa" a una "grande sfida globale. Il Ruanda è chiaramente un Paese sicuro che ha a cuore il sostegno ai rifugiati", ha dichiarato in un comunicato. "Ospita più di 135.000 richiedenti asilo ed è pronto a ricollocare le persone e ad aiutarle a ricostruire le loro vite".

Secondo i dati riportati dalla Bbc, al 21 gennaio, 621 persone hanno attraversato la Manica su piccole imbarcazioni nel 2024. Nel 2023, erano stati 29.437 i migranti che hanno raggiunto il Regno Unito in questo modo. Si tratta di un forte calo rispetto ai 45.755 migranti sbarcati del 2022, il numero più alto da quando si è iniziato a raccogliere i dati nel 2018.

La maggior parte dei migranti proviene da Paesi come Afghanistan, Somalia e Iraq.

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