Politica estera

Lo sfogo di Tucker Carlson contro i media americani: "Dibattiti stupidi"

L'ex conduttore di Fox News rompe il silenzio con un video su Twitter dopo il clamoroso licenziamento dall'emittente. E ora si pensa a una sua discesa in campo in politica: "Quando le persone oneste dicono ciò che è vero, diventano potenti"

Lo sfogo di Tucker Carlson contro i media americani: "Dibattiti stupidi"
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A pochi giorni dalla sua improvvisa e clamorosa defenestrazione da Fox News - nonostante il suo show fosse il numero uno assoluto tra le Cable TV statunitensi con 3 milioni di telespettatori - Tucker Carlson, l'anchorman più amato dal pubblico conservatore americano, ha rotto il silenzio, sparando a zero contro democratici e repubblicani, mentre crescono le voci su una sua discesa in politica. Magari già alle prossime elezioni presidenziali del 2024. Il giornalista "anti-establishment" è diventato un punto di riferimento negli Stati Uniti, soprattutto nel pubblico che non si riconosce nelle politiche due partiti tradizionali, ospitando nel suo show giornalisti non certo di destra come Glenn Greenwald o l'ex deputata democratica Tulsi Gabbard. Critico nei confronti del sostegno Usa all'Ucraina, scettico sui vaccini e sulle chiusure anti-Covid, avversario del complesso militare-industriale, nemico del progressismo "woke", Carlson è diventato, soprattutto negli ultimi anni, una spina nel fianco dell'emittente televisiva statunitense per la quale lavorava dal 2009. E forse la sua figura era diventata troppo scomoda e ingombrante persino per la rete di Rubert Murdoch.

Tucker Carlson contro la stampa americana: "Le attuali ortodossie non dureranno"

In un video pubblicato su Twitter, Tucker Carlson ha preso di mira non solo l'establishment politico, ma anche quello mediatico, con un durissimo affondo. "Quando ti prendi un po' di tempo libero ti accorgi di quanto siano incredibilmente stupide la maggior parte dei dibattiti che vedi in televisione. Sono completamente irrilevanti. Non significano niente" ha affermato. "Gli argomenti innegabilmente importanti, quelli che definiranno il nostro futuro, praticamente non vengono discussi affatto. Guerra. Libertà civili. Scienza emergente. Cambiamento demografico. Potere corporativo. Risorse naturali. Quando è stata l'ultima volta che hai sentito un dibattito legittimo su uno di questi problemi? È passato molto tempo. Dibattiti del genere non sono consentiti nei media americani" ha sottolineato, riferendosi - tra le righe - anche a Fox News.

Sebbene nel filmato non si rivolga direttamente all'emittente per cui ha lavorato fino a pochi giorni fa, Carlson conclude dicendo che "le attuali ortodossie americane non dureranno" e che "non sono rimasti molti posti" dove si possono trovare "americani che dicono cose vere". Quello dell'anchorman sembra quasi un manifesto politico: magari la "base" di una sua prossima discesa in campo. Questo momento, ha aggiunto, "è troppo intrinsecamente ridicolo per continuare. Quando le persone oneste dicono ciò che è vero, con calma e senza imbarazzo, diventano potenti".

Il possibile futuro dell'anchorman conservatore

C'è sicuramente un vuoto di leadership di pensiero nei media, in tutto lo spettro politico. E Tucker è stato uno dei più grandi pensatori e commentatori politici del nostro tempo". Parola del candidato presidenziale repubblicano Vivek Ramaswamy. L'imprenditore, che ha da poco annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali, ha dichiarato a Politico che vedrebbe con favore un impegno diretto di Carlson. E non è l'unico nel Gop a pensarla così. "Tra i repubblicani, è una figura amata. In questo momento nell'universo repubblicano è un martire e non c'è niente che vogliono di più di un martire", spiega Rick Wilson al Guardian, repubblicano di lunga data e co-fondatore del movimento anti-Trump Lincoln Project. E se il presentatore si candidasse, osserva sempre Wilson, riuscirebbe a raccogliere, in poco tempo, il sostegno dei piccoli donatori.

Ma il vero quesito da porsi è il seguente: Carlson potrebbe davvero sfidare The Donald? Il rapporto tra i due è controverso. Guardano entrambi all'elettorato più conservatore, la vedono allo stesso modo su molti temi, ma dal punto di vista personale il rapporto non sembra essere dei migliori. Benché pubblicamente il giornalista abbia spesso difeso l'ex presidente, anche nelle scelte più controverse, in privato ha confessato di "odiarlo" con tutto sé stesso. E allora chissà che non sia proprio il giornalista a sfidare il vulcanico magnate. Per ora è solo una suggestione, ma è difficile pensare che una figura come Carlson possa rimanere con le mani in mano per troppo tempo.

Offerte dal mondo dei media

In campo mediatico, le offerte di lavoro di certo non mancheranno. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, l'ex conduttore della Fox Glenn Beck e Jeremy Boreing - fondatore della società di media conservatrice, The Daily Wire - sarebbero pronti a offrire un lavoro a Carlson, ma secondo diverse fonti è improbabile che il giornalista faccia mosse avventate, almeno nel breve periodo, mentre il suo avvocato, Bryan Freedman, negozia la sua buonuscita milionaria dal gruppo Fox.

In futuro potrebbe ricevere offerte, oltre che dal Daily Wire, anche da emittenti minori come The Blaze o Newsmax o, perché no, aprire un canale Youtube - o su altre piattaforme - e mettersi in proprio.

Con il seguito e l'influenza che ha sul pubblico conservatore, non è un'ipotesi da escludere.

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