Coronavirus

Allarme Oms: "Pochi vaccini in Europa"

Kluge: "Rischiamo 236mila morti". Ginecologi e pediatri: subito a donne incinte e bimbi

Allarme Oms: "Pochi vaccini in Europa"

E mentre la campagna vaccinale procede e soppesa con sempre più interesse l'ipotesi di rendere obbligatori i vaccini, dall'Organizzazione mondiale della sanità arriva un allarme che riguarda tutta Europa: «Accelerare con le vaccinazioni» (che al momento sono 850 milioni).

Le mosse per convincere gli indecisi non sembrano essere sufficienti, lo zoccolo duro dei no vax non molla. E per di più le somministrazioni del vaccino vanno a rilento da qualche settimana. Di contro i dati sui contagi e la diffusione del virus peggiorano ovunque. Da qui l'appello del direttore regionale per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge, perchè gli Stati si sbrighino.

«Alcuni Paesi stanno cominciando ad avere un carico crescente sugli ospedali e più morti - rileva Kluge - La scorsa settimana abbiamo avuto un aumento dell'11% nel numero dei decessi nella regione e una proiezione affidabile indica che potrebbero esserci 236mila morti in Europa entro il primo dicembre». 236mila morti. Che si potrebbero evitare aumentando il numero delle vaccinazioni e quindi rafforzando lo scudo contro il virus. Su questo aumento delle stime pesano tre fattori: «La variante Delta più trasmissibile, ora segnalata in 50 Paesi della regione europea, su 53. L'allentamento delle misure di sanità pubblica e un'impennata dei viaggi» in estate. In sintesi: nei prossimi due mesi tutta Europa vedrà i frutti (amari) delle vacanze estive e degli spostamenti. E affrontare la ripresa delle infezioni con i vaccini fatti sì e no sarà un problema se non ci si dà una mossa.

L'Oms chiede quindi di aumentare la capacità di produzione delle fiale e condividere le dosi disponibili mettendo da parte eventuali «tentazioni nazionaliste». E esorta la terza dose. «Che non è un lusso - chiarisce Kluge - ma è un modo per mantenere i più vulnerabili al sicuro».

Anche l'Italia appoggia la terza dose alle persone fragili e intende procedere in fretta poichè la copertura anti virus dei primi vaccinati dello scorso anno sta (probabilmente) per scadere. Ma attende il via libera ufficiale della comunità scientifica, in particolar modo l'ok di Ema (l'agenzia europea del farmaco) atteso a breve giro.

Intanto neonatologi, pediatri e ginecologi rivolgono un appello al ministero della Salute per accelerare la vaccinazione delle donne in gravidanza e in allattamento e dei bambini dai 12 anni in su: «Sono possibili rischi gravi anche per queste categorie» avvertono. E ribadiscono che i vaccini a mRna sono assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. Tanto che «in alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli Usa) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione».

Il vaccino, inoltre, «non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza».

Queste indicazioni, precisano, sono fornite anche in Italia anche dall'ultima Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto e ribadite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in un documento del 25 giugno.

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