Politica

Altro siluro di Grillo a Conte: rilancia Di Maio nei 5 Stelle

Per imbrigliare Giuseppi, l'ex comico sceglie sei nomi per il Comitato di garanzia. C'è anche l'ex capo politico

Altro siluro di Grillo a Conte: rilancia Di Maio nei 5 Stelle

Giuseppe Conte, già «stanchino» di fare il capo dei grillini, è stato battuto sul tempo perfino da Beppe Grillo, uno che ai ritmi sincopati della politica ha sempre preferito l'intervento estemporaneo, un leader atipico che da qualche anno prova a giocare sulla «visione» più che sulla corsa forsennata al tema del giorno.

Ma nella partita a scacchi per la gestione del potere nel M5s il fondatore ha fatto la prima mossa. Mentre Conte annaspa in un tour sempre più difficile, tra piazze semivuote, liste mancanti, gaffe e sfoghi, il Garante si è portato avanti con il lavoro. Se della segreteria politica dell'avvocato di Volturara non c'è ancora traccia - probabilmente sarà nominata dopo le Amministrative di ottobre - Grillo ha scelto la rosa dei sei nomi tra i quali verranno eletti dagli iscritti i tre componenti del Comitato di Garanzia del Movimento. Nella rigida divisione dei ruoli stabilita dal nuovo Statuto, si tratta della «filiera di garanzia», distinta dalla squadra che affiancherà Conte. In pratica, sono gli uomini di fiducia del Garante chiamati a fare da controllori ai contiani. Insieme al comico, saranno i custodi dell'ortodossia grillina. I militanti voteranno su SkyVote giovedì 16 settembre, dalle 10 alle 22. Concorrono per i tre posti Luigi Di Maio, Roberto Fico, Virginia Raggi, la deputata Carla Ruocco, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, e l'ex consigliere regionale dell'Umbria Andrea Liberati. Di Maio, Fico e Raggi sono tre esponenti storici dei Cinque Stelle, ultimamente molto vicini al Garante. Ruocco è da sempre amica di Grillo mentre Liberati attualmente collabora con l'eurodeputata del M5s Daniela Rondinelli, dopo essere stato la bestia nera del Pd nella scorsa legislatura in Regione Umbria. Con l'accordo con i dem, nel 2019 non si è ricandidato. Profili molto definiti, di fatto saranno il controcanto alla segreteria di Conte, ancora in alto mare. L'ex premier, escluso qualche fedelissimo come l'ex sottosegretario Mario Turco, dovrà comunque muoversi con cautela, usando il bilancino per le circa dieci nomine nazionali, da qui la decisione di rinviare tutto a dopo le comunali di ottobre.

Di Maio si dice «onorato» di far parte della lista dei nomi indicati da Grillo. «Ringrazio Beppe per la fiducia nell'indicarmi in vista di questo incarico», scrive sui social l'ex capo politico. Che sottolinea come il voto online sia «un'altra dimostrazione che la comunità di iscritti al M5s è sempre centrale e decisiva in tutte le scelte importanti da fare». «L'elezione di questo Comitato sarà un altro passo concreto in avanti verso il nuovo corso del Movimento con Giuseppe Conte», dice Di Maio. «Metterò a disposizione la mia esperienza e continuerò a fare la mia parte per il Movimento che ormai più di dieci anni fa ho contribuito a fondare», commenta Fico. «Metto in campo la mia esperienza e il desiderio di portare avanti con forza quella rivoluzione gentile avviata anni fa», scrive Raggi, già pronta per la ribalta nazionale.

Qualche ora prima del lancio delle candidature per il Comitato di Garanzia, Grillo era intervenuto con un appello a firmare il referendum radicale a favore della legalizzazione della cannabis. Un'altra mossa per disorientare Conte, che sul tema tentenna.

Tra una frenata e un pit stop, l'avvocato del popolo è stato bruciato dal Garante.

Commenti