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Applausi e commozione per Mario Draghi prima di lasciare Palazzo Chigi

Mario Draghi ha ceduto all'emozione durante il saluto dei dipendenti e dei collaboratori dalle finestre di Palazzo Chigi dopo la consegna della campanella

Applausi e commozione per Mario Draghi prima di lasciare Palazzo Chigi

Con la consegna simbolica della campanella a Giorgia Meloni si è definitivamente concluso in modo ufficiale il governo Draghi. Sorrisi e cordialità tra i due, che si sono intrattenuti a lungo nello studio presidenziale prima della cerimonia pubblica di fine mandato, al termina della quale l'ormai ex premier ha lasciato Palazzo Chigi.

Ultimo picchetto d'onore per Mario Draghi, che ha passato in rassegna i militari con il suo ben noto portamento compito. Che però è durato poco perché, al termine della rassegna, quando gli strumenti dei militari hanno smesso di suonare, è partito l'applauso dalle finestre degli uffici di Palazzo Chigi che ha commosso visibilmente il premier. A quel punto, Mario Draghi non ha potuto fare a meno di concedersi, e concedere, un sorriso prima di varcare per l'ultima volta i portoni del cortile d'onore di Palazzo Chigi.

Gli applausi sono un rituale simbolico nel giorno del "cambio della guardia" negli uffici di Palazzo Chigi per il presidente uscente. Tuttavia, ci sono molte sfumature che danno una percezione di quanto sia stato stretto e cordiale il rapporto tra i dipendenti e il presidente uscente. E quando i collaboratori e i funzionari di Palazzo Chigi si sono affacciati alle finestre che danno sul cortile d'onore di Palazzo Chigi per salutare Mario Draghi, da entrambe le parti si è notata una certa emozione e commozione. L'applauso è stato lungo e i sorriso rivolti al presidente sono stati tanti

Draghi, visibilmente colpito da quella dimostrazione d'affetto perché, come ha detto una volta lui, anche i banchieri hanno un cuore, benché "poco usato", ha contraccambiato alzando entrambe le mani con un sorriso. Poi, prima di andar via, ha stretto la mano all'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli e ha salutato i cronisti: "Arrivederci". Un clima decisamente disteso, che niente ha a che vedere con quello respirato durante la cerimonia di consegna tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, quando il leader grillino era apparso piuttosto cupo in volto.

Inutile, poi, evidenziare quanto accadde tra Matteo Renzi ed Enrico Letta.

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