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Battaglia azzurra anti tasse. Tajani: "La casa non si tocca"

Anche i governatori leghisti contro la revisione catastale. Brunetta: "Si rafforza l'Europa liberale e cristiana"

Battaglia azzurra anti tasse. Tajani: "La casa non si tocca"

Si chiude con un forte richiamo alle radici cristiane dell'Europa l'ultima giornata del vertice romano del Ppe. Tra gli intervenuti anche il segretario di Stato della Santa Sede, monsignor Pietro Parolin che ha ricordato come i valori propugnati dai padri fondatori della Comunità europea sono affini a quelli che da sempre rappresentano le basi dell'Europa cristiana: «La centralità della persona, la comunità, la sussidiarietà e la solidarietà». «Sono questi - ricorda Parolin - i punti cardini della cristianità in Europa».

E proprio il Ppe, spiega il ministro Renato Brunetta, ha saputo nel corso della sua lunga storia difendere al meglio questi pilastri. «La grande famiglia del Ppe - spiega l'economista azzurro - sta vedendo rafforzarsi l'Europa cristiana, liberale e solidale che ha sempre rappresentato; l'Europa convinta che nessuno debba essere lasciato indietro, l'Europa dell'economia sociale di mercato, l'Europa delle libertà e dei diritti. I valori del Ppe non sono i valori di una parte, come ha sempre ripetuto Berlusconi. Sono i valori universali dell'Europa». Anche il «padrone di casa» Antonio Tajani sottolinea la difesa di uno dei valori fondanti del cristianesimo: la famiglia. «Per noi è fondamentale difenderla - spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia - e affrontare il problema demografico, la nostra Europa soffre di crescita zero. I partiti politici esistono perché difendono i valori, altrimenti le scelte fatte rischiano di essere deboli».

E la difesa di famiglie e imprese diventa il primo obiettivo di una seria e radicale riforma del fisco che vede Forza Italia impegnata in prima fila. A iniziare dalla difesa della casa. La riforma del catasto fanno sapere da Forza Italia sarà pur necessaria ma non si deve certo trasformare in un modo surrettizio per incrementare il carico fiscale sugli immobili. «Il nostro partito è quello che ha tolto le tasse sulla casa - ricorda Tajani - e quindi per noi è inaccettabile pensare di volere, in maniera surrettizia, di mettere un'altra tassa sulla casa». Un punto, questo, su cui anche la Lega converge. E i suoi governatori firmano una nota congiunta manifestare la viva preoccupazione. E così il governo viene sollecitato ad «attuare una riforma del sistema fiscale che vada davvero nella direzione di una sua semplificazione e riduzione d'imposizione nei confronti degli italiani». Fedriga (Friuli), Zaia (Veneto), Fontana (Lombardia), Tesei (Umbria), Solinas (Sardegna), Spirlì (reggente in Calabria) e Fugatti (Provincia di Trento) esprimono un fermo «no alla revisione del catasto che aumenterebbe esponenzialmente il peso fiscale, deprimendo così il mercato immobiliare e in generale l'economia nazionale».

Sulla posizione di Forza Italia in tema fiscale prova a sintetizzare il senatore Dario Damiani. «Con la sinistra purtroppo c'è sempre aria di patrimoniale - spiega - La riforma fiscale è la battaglia delle battaglie di Forza Italia, strumento indifferibile per rilanciare i consumi delle famiglie e aumentare la capacità di investimento delle imprese. Una seria e organica riforma del fisco serve a far ripartire il Paese su basi di maggiore equità».

Alla fine della tre giorni dei popolari europei Tajani lancia un messaggio di chiarezza: «Non è possibile fare un gruppo unico del centrodestra nel Parlamento europeo.

Su quali basi, poi, con Alternative fur Deutschland o col partito di Marine Le Pen?».

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