Cronaca locale

Bebe Vio derubata: "Ridatemi la tesi"

La borsa sottratta dall'auto, c'era il pc col lavoro che doveva consegnare

Bebe Vio derubata: "Ridatemi la tesi"

È abituata a lottare. E lo fa anche questa volta Bebe Vio, la campionessa mondiale di fioretto. Ieri ha lanciato un disperato appello via social per riavere la sua tesi di laurea.

L'appello è indirizzato al ladro che le ha rubato la borsa dove c'era l'importante lavoro, che l'atleta aveva fatto in questi mesi per laurearsi alla John Cabot University di Roma. «Questa è la faccia disperata di una persona a cui hanno rubato la borsa l'altro giorno, fra l'altro ero appena tornata dal funerale di mio nonno ed è stato bello finire la giornata così - spiega nel video pubblicato sulla sua pagina Instagram -. Non me ne frega nulla di quello che c'è dentro, nemmeno dei miei occhiali da vista, anche se ora ho gli occhi gonfi perché da due giorni non vedo nulla, potete tenervi tutto, i soldi, quello c'è dentro». «Ma c'era il mio computer, con la mia tesi scritta e finita che devo consegnare - prosegue la campionessa paralimpica -. Ci sono anche gli appunti di un'altra classe, di 4 mesi di lezione. Se sei il ladro e mi stai vedendo, tieniti tutto ma ti prego, per favore, ridammi gli appunti, ridammi la tesi perchè sono in crisi nera e mi devo laureare fra poco, non voglio non potermi laureare».

Il furto è avvenuto mentre la Vio giovedì notte era a cena in un ristorate di via Cremona, nel quartiere Parioli. Quando verso le 2 è tornata a riprendere la sua Smart, parcheggiata a pochi passi da piazza Santiago del Cile, ha avuto l'amara sorpresa di trovare la vettura aperta. Ma era scomparsa la borsa e anche la tesi, che avrebbe dovuto consegnare venerdì mattina. Invece di andare alla John Cabot venerdì mattina, con l'ausilio degli agenti del commissariato di Villa Glori e dei carabinieri, ha cercato per le strade della città il suo air-tag legato al mazzo di chiavi, che aveva dato un segnale sul cellulare posizionandosi in viale Parioli. Ci ha sperato a lungo, ma nonostante le ricerche e le verifiche fatte insieme agli investigatori, né la borsa né il dispositivo sono stati trovati.

L'atleta delle Fiamme Oro disperata ha aggiunto nel suo post anche l'indirizzo mail info art4sport.org a cui inviare, in forma anonima via dropbox o wetransfer, la cartella denominata JCU dove è presente la tesi. «Nonostante tutto, te ne sarei immensamente grata - ha aggiunto la Vio - sono in crisi nera e io mi devo laureare». L'università americana le ha concesso una settimana di tempo ancora per consegnare la tesi di laurea nel corso Comunicazione e relazioni internazionali sulla storia e la disabilità.

Ma la campionessa più che riscriverla, spera di riavere indietro il file con quel lavoro prezioso, che l'aveva impegnata tanto, sottraendo tempo gli amici e al suo sport tanto amato.

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