Il governo britannico archivia il doloroso capitolo dei Troubles mettendo fine ad ogni inchiesta per i delitti commessi in Irlanda del Nord prima del 1998. Lo ha annunciato ieri il ministro per l'Ulster Brandon Lewis, sostenendo la necessità di voltare pagina con un sistema differente da quello attuale che continua a dividere le comunità e ammettendo allo stesso tempo «la dura verità» e cioè che le inchieste portate avanti fino ad ora difficilmente porteranno dei risultati soddisfacenti assicurando dei criminali alla giustizia.
In vent'anni di conflitto sono morte 3.500 persone eppure tra il 2015 e il 2021 solo 9 sono state incriminate e un solo soggetto è stato condannato. E proprio qualche giorno fa la Procura Nord Irlandese ha annunciato l'intenzione di ritirare il procedimento a carico di due ex soldati per degli omicidi avvenuti nel 1972. Sempre Lewis ieri ha citato alcuni dati che rivelano come le inchieste avviate non siano approdate a nulla. Le statistiche si riferiscono a circa 1.200 casi ancora aperti per lavorare sui quali occorrerebbero altri vent'anni, utilizzando le risorse che il governo ha a disposizione al momento. Da qui la necessità di tirare una linea ed andare avanti con un percorso di riconciliazione simile a quello sperimentato in Sud Africa. Il nuovo progetto include la creazione di un organismo indipendente che aiuti le famiglie dei caduti a conoscere la verità e che fornisca libero accesso agli investigatori a tutte le notizie delle agenzie di stato britanniche e dia la possibilità di sentire chiunque abbia delle informazioni vitali per i singoli casi. La legislazione dovrebbe venire introdotta alla fine dell'autunno, ma ha già suscitato polemiche feroci tra le forze politiche dell'Irlanda del Nord e nelle famiglie dei caduti. Mentre il governo sostiene che le azioni civili intentate finora hanno scoraggiato la raccolta di informazioni, i diretti interessati vedono la proposta dell'esecutivo come un vero colpo di spugna nei confronti dei delitti dei Troubles, un'amnistia per coloro che in vent'anni hanno torturato e ucciso migliaia di persone.
«Molte vittime vedono realizzarsi i loro timori peggiori», ha dichiarato Amnesty International Uk, accusando il governo inglese di voler chiudere per sempre la strada verso la giustizia finale. «I parenti delle vittime ritengono che il piano premi i perpetratori dei crimini di quel tragico periodo piuttosto di chi li ha subiti - ha detto ieri Jeffrey Donaldson, leader del partito democratico unionista - e questo è un insulto alla memoria di tutti gli innocenti che hanno perso la vita durante i Troubles e alle loro famiglie». Il ministro ombra per il Nord Irlanda, Louise Haigh, ha criticato ferocemente la proposta, accusando il governo di voler anteporre i propri interessi di partito a quelli del Paese.
«Questo piano non è altro che un'amnistia - ha sostenuto Haigh - i ministri oggi sembrano aver concluso che il ruolo della legge non ha più importanza, che le regole semplicemente non verranno più applicate. Io questa la chiamo un'amnistia per quei terroristi repubblicani e lealisti che torturarono, massacrarono, fecero sparire e assassinarono uomini, donne e bambini».
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