Politica

Beppe si smentisce per amore di Draghi

Ci sono un ex banchiere, un avvocato e un ex comico. Potrebbe sembrare una barzelletta, ma non la è. Ahinoi

Beppe si smentisce per amore di Draghi

Ci sono un ex banchiere, un avvocato e un ex comico. Potrebbe sembrare una barzelletta, ma non la è. Ahinoi.

Partiamo dall'inizio: che Conte non conti più nulla, lo sapevamo già. L'avvocato di Volturara Appula, divenuto premier per caso e leader dei Cinque Stelle con un opacissimo voto elettronico, da quando ha lasciato Palazzo Chigi è un generale rimasto senza truppe: i pentastellati, in pieno clima da fine impero, non lo considerano nemmeno per sbaglio; gli elettori - al netto delle tanto leggendarie quanto fantomatiche «bimbe di Conte» - lo hanno già archiviato. Ma a tutto c'è un limite e, ieri, questo confine fragilissimo è stato sorpassato. Domenico De Masi, sociologo e profeta grillino in disarmo, in una intervista-confessione al Fatto quotidiano ha rivelato che Mario Draghi avrebbe fatto delle pressioni su Grillo per «rimuovere Conte dal M5S». E già questo è piuttosto grave ed esula totalmente dalla grammatica della politica: un presidente del Consiglio che chiama un privato cittadino per far «licenziare» un altro privato cittadino dai vertici del Movimento. Piccola nota a margine: nessuno dei tre attori in scena - l'ex banchiere, l'avvocato e l'ex comico - è mai stato eletto dai cittadini. Ma c'è di peggio, ormai a questo siamo abituati. «Grillo mi ha detto che ha rapporti frequenti con Draghi - spiega De Masi - Mi ha spiegato che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare, sui provvedimenti da approvare, insomma sul rapporto da tenere con il governo».

Ed è questo che ci stupisce: l'insolita linea di comunicazione tra Mario Draghi e Beppe Grillo. Il simbolo del sistema e colui il quale il sistema voleva aprirlo come una scatoletta di tonno. L'uomo del bazooka e l'alfiere della decrescita felice. Ma soprattutto l'ex banchiere e il comico che per anni lo ha sbeffeggiato con battute ai limiti dell'insulto che ora si messaggiano sui destini della nazione (e di un partito). Vi riproponiamo uno degli attacchi del comico, del 2014, perché c'è una sorta di premonizione: «Draghi detta ordini al signor Napolitano che esegue prontamente nominando a destra e a sinistra Tizio e Caio senza passare dalle elezioni». Chissà cosa direbbe il Grillo del 2014 del Grillo del 2022: probabilmente che prende ordini da Draghi..

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