Elezioni politiche 2022

"Pd mai attento ai diritti civili". La stoccata della Bonino agli alleati

La leader di +Europa se la prende con il Partito democratico: "Continua ad avere posizioni sempre molto prudenti per non dire di peggio"

"Pd mai attento ai diritti civili". La stoccata della Bonino agli alleati

La sinistra continua a spaccarsi a pochi giorni dal voto. Manca sempre meno al ritorno alle urne e la coalizione rossa non perde occasione per mostrare le proprie divergenze interne. L'ultima stoccata agli alleati in ordine temporale è arrivata da Emma Bonino, che senza peli sulla lingua ha sferrato un attacco frontale al Partito democratico. Al centro della sferzata c'è la denuncia di uno scarso spazio riservato al tema dei diritti civili nel corso di questi anni.

La stoccata della Bonino

La leader di +Europa, intervenuta ai microfoni di Radio anch'io su Rai radio 1, si è così rivolta all'indirizzo del Pd: "Il Pd nuovo partito radicale? Magari. Il Pd non ha mai avuto grande attenzione ai diritti civili, che io ritengo sono diritti sociali". E subito dopo ha rincarato la dose, imputando ai dem la colpa di adottare un comportamento poco esplicito su questo fronte: "Il Pd continua ad avere posizioni sempre molto prudenti per non dire di peggio".

A mettere il dito nella piaga è stato Carlo Calenda, che sui suoi profili social - rilanciando le dichiarazioni della Bonino - ha espresso un commento al veleno sul conto dell'ammucchiata rossa. Il numero uno di Azione e del Terzo Polo ha sbeffeggiato l'accozzaglia di sinistra e ha fatto ironia sulla mancata compattezza dei partiti in campo: "Una coalizione coesa. Bonelli e Fratoianni fuori. Bonino contro il Pd. Manca Di Maio ma arriverà anche lui".

Sinistra in tilt

In effetti la sinistra non se la sta affatto passando bene. Enrico Letta sta portando avanti una campagna elettorale che non sembra produrre gli effetti sperati: la polarizzazione della sfida potrebbe ritorcersi contro proprio il Partito democratico, che teme di perdere ulteriori consensi a vantaggio del Movimento 5 Stelle.

C'è poi una buona dose di imbarazzo nel minestrone rosso: il segretario del Pd fin da subito si era affrettato a sottolineare la necessità di proseguire con l'agenda Draghi, ma nel suo steccato non ha esitato a far entrare Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e i Verdi di Angelo Bonelli. Letta ha provato a mettere le mani avanti e a prendere le distanze per evitare una situazione di disagio, ma alla fine la toppa è stata peggio del buco.

"Con Fratoianni e Bonelli abbiamo fatto un accordo per la difesa della Costituzione, non di governo", ha detto Letta di recente. Innescando così la reazione di Angelo Bonelli, che di certo non ha gradito un'esternazione del genere. Infatti l'esponente dei Verdi ha manifestato una certa irritazione: "Confesso che questa affermazione mi ha lasciato veramente perplesso anche perché non siamo qualcosa di cui vergognarsi". Insomma, l'ammucchiata di sinistra si divide già prima del voto.

Letta&Co come possono solo immaginare di guidare il Paese in maniera coesa? Ormai il bluff lo hanno svelato con le loro stesse mani.

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