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In campo "neutro" il vertice Fi-Lega-Fdi. Sul tavolo collegi e patto anti-inciucio

Potrebbe tenersi in Parlamento a metà settimana. Caon lascia il gruppo azzurro

In campo "neutro" il vertice Fi-Lega-Fdi. Sul tavolo collegi e patto anti-inciucio

Il prossimo vertice di centrodestra non potrà non avere come nodo da sciogliere quello delle regole di ingaggio. E in questa ormai abusata formula non c'è soltanto la percentuale di collegi uninominali da assegnare al singolo alleato, ma anche la scelta del premier. Sul secondo punto, però, si tende a rimandare la discussione. D'altronde, fanno sapere fonti azzurre, bisogna aspettare il voto non soltanto per sapere quale sarà il primo partito nelle preferenze degli elettori ma anche quali saranno i candidati della coalizione che entreranno in Parlamento.

Mentre i leghisti continuano a gettare acqua sul fuoco con messaggi inequivocabili («sarà premier chi avrà un voto in più», scrive su Twitter l'ex ministro e numero due del partito Lorenzo Fontana), la Meloni vuole un cambio (anche simbolico) della cornice del vertice stesso. Basta con le residenze del Cavaliere, sottolinea la leader di Fratelli d'Italia. L'incontro, a questo punto, dovrebbe tenersi negli ufficio di Montecitorio o, in subordine, di Palazzo Madama. Sul tavolo dell'incontro la Meloni vuole porre anche la questione della cosiddetta «norma anti-inciucio». »Se sei di centrodestra - spiega il deputato Andrea Delmastro - non governi né con il Partito democratico né con il Movimento Cinquestelle».

Sono in molti a immaginare che il vertice si terrà a Roma., già a metà settimana. I tempi, infatti, sono stretti. C'è, appunto, da decidere sui collegi uninominali ma anche sulle liste. E ovviamente sul programma elettorale. Senza dimenticare che ancora non è stato sciolto il nodo delle elezioni regionali in Sicilia. Ieri si sono tenute le primarie del centrosinistra, mentre la coalizione composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia ancora non ha deciso se affidare allo stesso Nello Musumeci il compito e l'onere di difendere la sua gestione di Palazzo d'Orleans negli ultimi cinque anni. La Meloni aveva già chiesto nei mesi scorsi di dare il via libera al governatore uscente mentre Lega e Forza Italia vorrebbero puntare su un altro nome.

La temperatura del vertice sicuramente sarà alta quando si dovrà trovare una sintesi tra le diverse posizioni in merito alle percentuali da assegnare per i singoli partiti nei collegi uninominali. Forza Italia e Lega vogliono mantenere la regola che si ispira ai voti espressi alle ultime elezioni, mentre la Meloni, il cui partito dal 2018 a oggi è cresciuto sensibilmente nei consensi registrati dai sondaggi, preferirebbe poggiarsi su questi ultimi per assegnare le candidature nei collegi.

Forza Italia, intanto, perde un altro parlamentare. Mentre i ministri Brunetta e Gelmini hanno appena annunciato la loro intenzione di iscriversi al gruppo Misto, il deputato Roberto Caon, considerato vicino alla ministra per gli Affari regionali, lascia Forza Italia.

«Oggi Forza Italia - spiega l'ex azzurro con un passato leghista e molto vicino all'ex leader Roberto Maroni - non rappresenta più gli ideali di libertà e si è ridotta a costola del più becero populismo».

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